marco cappato

Marco Cappato Biografia:

Tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, Presidente di Eumans, movimento paneuropeo di iniziativa popolare , Co-fondatore di Science for democracy e del Congresso mondiale per la libertà di ricerca scientifica, Promotore della campagna Eutanasia legale.

Ha realizzato azioni di disobbedienza civile – in materia di droghe, libertà sessuali e di espressione, ricerca scientifica e fine vita – che lo hanno portato ad affrontare processi, fermi e arresti, ottenendo tra l’altro la depenalizzazione dell’aiuto al suicidio in Italia. È promotore dell’Iniziativa dei Cittadini Europei StopGlobalWarming per spostare le tasse dal lavoro alle emissioni di CO2, e di Citbot.it, l’intelligenza artificiale al servizio del cittadino, sui temi dei diritti, libertà, disabilità e salute.

È stato rappresentante del Partito radicale all’ONU (1997-1998), Deputato europeo eletto nella Lista Emma Bonino (1999-2004, 2006-2009), Consigliere comunale e metropolitano a Milano (2011-2016), Presidente di Radicali italiani (2016) Conduce l’edizione domenicale di “Stampa e Regime”, la rassegna stampa di Radio radicale.

Marco Cappato chi è

È stato il fondatore del Congresso mondiale per la libertà di ricerca scientifica.

Da Deputato europeo é stato relatore del Parlamento Europeo sui Diritti umani nel mondo (ottenendo il riconoscimento della nonviolenza come strumento più efficace per promuovere i diritti umani) e sulla Direttiva per la “privacy nelle comunicazioni elettroniche“. Questo lavoro gli è valso l’attribuzione del premio “Europeo dell’anno” da parte del settimanale “European Voice” e la nomination come “Politico dell’anno” da parte della rivista americana Wired.

Nel 2007 ha lottato al fianco di Piergiorgio Welby per il suo diritto a una “morte opportuna” e per la legalizzazione dell’eutanasia. Nello stesso anno é stato arrestato nella Mosca di Putin per aver preso parte alla manifestazione del “gay pride” Moscovita.

Nel 2012 lancia la campagna Eutanasia legale e l’anno successivo promuove, con l’Associazione Luca Coscioni e altri gruppi, la campagna di raccolta firme per una proposta di legge di iniziativa popolare per la legalizzazione dell’eutanasia, depositata alla Camera 13 settembre 2013 con oltre 67.000 firme: la raccolta firme è tuttora in corsa su www.eutanasialegale.it.

Il 10 dicembre del 2014 è tra i promotori e protagonisti del “videoappello al Parlamento”, insieme a Umberto Veronesi, Roberto Saviano, Emma Bonino, Marco Pannella, Corrado Augias.

A settembre 2015 fonda l’Intergruppo parlamentare per la legalizzazione dell’eutanasia e del testamento biologico. Come gesto di disobbedienza civile volto ad ottenere una calendarizzazione sul tema dell’eutanasia in Parlamento, nel dicembre 2015 si autodenuncia per aver aiutato Dominique Velati, malata terminale con un tumore al colon, ad ottenere l’eutanasia. La stessa autodenuncia viene ripetuta nel febbraio 2017 per aver aiutato Dj Fabo.

Proprio nel contesto di questa vicenda, Cappato è stato processato dinanzi la Corte d’Appello di Milano venendo assolto dall’accusa di aiuto al suicidio, punito da cinque a dodici anni di carcere ai sensi dell’articolo 580 del codice penale, perché il fatto non sussiste.

Durante questo processo è intervenuta anche la Corte costituzionale che ha dichiarato incostituzionale l’articolo 580 quando la persona che è stata aiutata a porre fine alla sua vita: “sia tenuta in vita da trattamenti di sostegno vitale e affetta da una patologia irreversibile, fonte di sofferenze fisiche o psicologiche che ella reputa intollerabili, ma pienamente capace di prendere decisioni libere e consapevoli”.

Nell’aprile 2017, insieme a Mina Welby, Marco Cappato ha aiutato un altro malato, il barista toscano Davide Trentini, affetto da sclerosi multipla ma non attaccato a macchinari, a raggiungere la Svizzera, dove ha ottenuto il suicidio assistito. Dopo una autodenuncia, Cappato e Welby sono finiti a processo dinanzi la Corte d’Assise di Massa per i reati di istigazione e aiuto al suicidio.

Il 27 luglio 2020, la Corte d’Assise di Massa ha assolto i due imputati perché il fatto non sussiste per la parte relativa all’istigazione al suicidio e perché il fatto non costituisce reato ai sensi della sentenza 242/2019 della Corte Costituzionale per la parte dell’aiuto fornito a Trentini. Il processo non si è, tuttavia, ancora concluso a seguito del ricorso della procura di Massa.

Cappato ha comunque dichiarato di voler continuare la disobbedienza civile fino a quando il Parlamento non approverà una legge che tuteli e disciplini il Fine vita in Italia.

Riascolta gli interventi di Marco Cappato su Radio Radicale 

➡ Sito personale di Marco Cappato: marcocappato.it

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