Ci sono foto che parlano. E quella della Camera ieri pressoché deserta, per l’avvio della discussione sul biotestamento, è un piccolo sfregio alla democrazia. Diciassette puntuali interventi – e quattro ore di dibattito sia a favore sia contro il ddl a firma Pd – non attenuano la figuraccia degli onorevoli abbonati al lunedì lontano dall’Aula. Un rituale che non prevede eccezioni.
Sono trascorse due settimane dalla morte di Dj Fabo (cieco e tetraplegico) in una clinica svizzera specializzata in “fine vita” e l’orda di dichiaratori compulsivi, che per giorni ha cavalcato il tema, preferisce dedicarsi ad altro.
Il presidente di turno Roberto Giachetti annuncia due pregiudiziali (Calabro, Pagano) e quattro sospensive (Gigli, Fedriga, Pagano, Rampelli), da votare prima di passare all’esame del provvedimento, in altra seduta.
Sulla carta i Sì sono a quota 400. MSS pare a favore, Ncd diviso. Forza Italia protesta: no a emendamenti unificati «per principi», sì al voto «su ogni proposta».
L’Associazione Luca Coscioni mette in guardia da un doppio pericolo: «svuotamento del testo» e «rinvio».
L’Associazione Luca Coscioni è una associazione no profit di promozione sociale. Tra le sue priorità vi sono l’affermazione delle libertà civili e i diritti umani, in particolare quello alla scienza, l’assistenza personale autogestita, l’abbattimento della barriere architettoniche, le scelte di fine vita, la legalizzazione dell’eutanasia, l’accesso ai cannabinoidi medici e il monitoraggio mondiale di leggi e politiche in materia di scienza e auto-determinazione.