Domani l’annuncio di Obama: via libera ai finanziamenti federali
Washington. Lo aveva promesso in campagna elettorale. Barack Obama non intende tornare indietro e vuole, anzi, compiere un altro passo rivoluzionario nei confronti della politica del suo predecessore alla Casa Bianca, George W. Bush: il presidente degli Stati Uniti firmerà infatti un ordine esecutivo per eliminare le restrizioni ai finanziamenti federali perla ricerca sulle cellule staminali embrionali.
L’annuncio ufficiale alla Casa Bianca è previsto per domani, con una cerimonia alla presenza di tre parlamentari Democratici e Repubblicani. Si tratta del più importante cambiamento di strategia in materia scientifica ed etica della nuova Amministrazione. I limiti ai finanziamenti erano stati introdotti otto anni fa da Bush, nell’agosto 2001: il provvedimento limitava di fatto lo studio ai 21 ceppi di cellule staminali già esistenti all’epoca, alcuni dei quali – secondo gli esperti – presentavano difetti che ne avrebbero reso comunque rischiosa o impossibile l’applicazione per eventuali trapianti. Obama, che in campagna elettorale aveva promesso di voler intervenire sulla questione, aveva definito, in un suo discorso pronunciato da senatore, le restrizioni a questo tipo di ricerca come una condanna «delle speranze di milioni di americani che non hanno più tempo per aspettare quelle cure che potrebbero salvare loro la vita». «L’intenzione di Obama era chiara – ha scritto ieri il New York Times – ma la decisione è comunque di grande interesse, poiché riguarda una difficile e a lungo controversa questione assieme etica e scientifica».
E, soprattutto in un momento in cui Obama ha necessità di un consenso bipartisan per affrontare la crisi economica, si tratta di un passo molto rischioso e che rischia di negargli la disponibilità di molti. L’annuncio di Obama non avrà immediate conseguenze sul piano scientifico, precisa sempre il New York Times, perché saranno necessari diversi mesi al National Insitute of Health (l’Istituto Nazionale di Sanità) per definire le nuove linee e i protocolli della ricerca. La legge metterà a disposizione degli scienziati centinaia di ceppi di staminali sviluppate per lo studio di diverse malattie come il diabete, il morbo di Parkinson, quello di Alzheimer o le lesioni al midollo spinale. I dettagli tuttavia non sono chiari: se è certo che il provvedimento non permetterà la distruzione di embrioni, molto dipenderà dalla fonte di cellule che sarà possibile utilizzare: se cioè si potranno creare embrioni ad hoc o se viceversa occorrerà limitarsi a quelli congelati forniti dalla cliniche per la fertilità (embrioni che sarebbero destinati comunque ad essere distrutti), con un conseguente minor numero di ceppi disponibili. E prevedibile un’ondata di critiche dai settori più conservatori, che ora dopo essersi inizialmente schierati contro qualsiasi ricerca in ambito genetico – difendono l’utilizzo delle cellule staminali adulte, prive di implicazioni etiche e per le quali iniziano ad aversi le prime indicazioni di effettiva applicazione.
Tuttavia gli esperti sottolineano come allo stato non sia possibile affermare con certezza quale linea di ricerca possa promettere i risultati più significativi, e dunque sia necessario proseguire su più fronti. La svolta di Obama ha trovato molti consensi anche in Europa. Marco Cappato, deputato europeo radicale e segretario dell’Associazione LucaCoscioni, ha parlato di »segnale di speranza per la comunità scientifica internazionale, e per tutti i cittadini, nonché una battuta d’arresto per i fondamentalismi che operano su scala globale».