Malati di Sla in sit-in sotto al ministero «Siamo pronti a lasciarci morire»

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Il Messaggero

È iniziato l’incontro al Ministero dell’Economia tra una delegazione di malati di Sla e il sottosegretario Gianfranco Polillo.Tra gli applausi delle decine di manifestanti sono stati ricevuti il segretario del Comitato 16 novembre Salvatore Usala, la vicepresidente Mariangela Lamanna, Luca Pulino, malato della provincia di Viterbo costretto a muoversi in barella e i loro familiari. All’incontro partecipa anche il senatore Ignazio Marino, presidente della commissione parlamentare sull’efficienza del Ssn.

«Non molleremo». Questo il messaggio che Salvatore Usala ha mandato arrivando alla protesta in corso a Roma sotto la sede del ministero dell’Economia poco prima di essere ricevuto dal sottosegretario Polillo. Usala, che è costretto a usare un respiratore automatico e comunica attraverso una lavagna con delle lettere ha dichiarato di essere pronto a lasciarsi morire se i malati non otterranno risposte certe: «Sono nove mesi che chiediamo risposte – ha sottolineato Mariangela Lamanna, vicesegretaria dell’associazione – Salvatore salirà al ministero senza le batterie di riserva del respiratore. Chiediamo solo il rispetto della Costituzione, che garantisce il diritto alle cure».

Tra i manifestanti sotto al ministero anche Mina Welby, co-presidente dell’Associazione Luca Coscioni. «Sono insieme a loro non per confortarli e appoggiare la loro persistente manifestazione – ha detto Mina Welby – ma per cercare di convincerli a dare fiducia al lavoro che si sta facendo sul ripristino dei Livelli Essenziali di Assistenza. Il dialogo tra il ministro Balduzzi e Maria Antonietta Farina Coscioni, presidente onoraria dell’associazione, ha avuto il risultato che il ministro Balduzzi ha assicurato che i Lea verranno ripristinati il 31 dicembre prossimo. Saranno la garanzia di una assistenza continua, sotto il controllo della conferenza Stato-Regioni. Per questo chiedo al comitato 16 novembre e alle associazioni di malati un forte atto di fiducia».