“Basta ad usare il termine vivisezione, è un falso” ha detto ancora Garattini, perché vuol dire ‘sezionare i vivi’. I ricercatori, da parte loro, “non sono criminali” ed, anzi, non solo cercano di diminuire l’uso di animali – ha detto il vice presidente dell’Aisal (associazione per le scienze degli animali da laboratorio), Marta Piscitelli, aggiungendo che per alcune fasi la sperimentazione obbliga all’uso degli animali. Non va dimenticato che i farmaci servono anche agli animali e la sperimentazione va fatta sugli animali, appunto.
Un appello “agli oppositori”, cioé gli animalisti, per confrontarsi sulla sperimentazione è stato rivolto da Garattini che, tuttavia ha sottolineato come la risposta siano spesso gli insulti. Lo stesso presidente onorario dell’Associazione thalidomidici italiani, Nadia Malavasi (anche lei invalida) ha riferito che mentre raggiungeva il convegno è stata insultata da animalisti che stavano manifestando in una piazzetta poco distante e tacciata di essere “al soldo delle case farmaceutiche” perché a difesa della ricerca sugli animali.
In difesa della sperimentazione sugli animali sono intervenuti alcuni parlamentari, Rosanna Boldi (Lega Nord), Maria Antonietta Farina Coscioni (Radicali), Carlo Giovanardi (Pdl) e Ignazio Marino (Pd) auspicando che il Senato approvi al più presto la direttiva europea sul benessere animale e che la politica rivolga maggiore attenzione alla ricerca scientifica.