Stop Global Warming diventa ora una petizione globale

Marco Cappato è stato audito dinanzi al Parlamento europeo: “Serve un accordo globale per fissare un prezzo alle emissioni”

Nata come Iniziativa dei cittadini europei, Stop Global Warming diventa una petizione all’Unione Europea e alle Nazioni Unite, sostenuta da 62mila cittadini e 100 sindaci.

Un appello globale alle Nazioni Unite per fissare un prezzo minimo sulle emissioni di CO2: è quanto Marco Cappato ha presentato durante l’audizione alla Commissione petizioni del Parlamento europeo. Cappato è stato audito in quanto promotore della Iniziativa dei cittadini europei Stop Global Warming, per fissare un prezzo minimo alle emissioni di CO2.

L’iniziativa Stop Global Warming, promossa da Eumans e appoggiata dall’Associazione Luca Coscioni, è stata elaborata sulla base di un’idea di 27 premi Nobel, e sostenuta da una rete di personalità internazionali e istituzionali (come l’ex presidente dell’Assemblea Generale dell’ONU Mogens Lykketoft, l’Alto Commissario per i Diritti Umani Navi Pillay, tre Consiglieri Europei Vytenis Andriukaitis, Violeta Bulc ed Emma Bonino), una rete di oltre 100 Sindaci italiani ed europei (tra i quali quelli di Roma, Milano, Torino, Firenze, Napoli, Bari, Bergamo, Palermo, Dublino e Monaco di Baviera), così come molti personaggi della cultura e dello spettacolo. Ora è diventata un appello globale.

“Chiediamo all’Unione europea di promuovere un accordo internazionale per un “carbon pricing” globale, un’idea lanciata da 24 Premi Nobel e sostenuta, grazia alla nostra iniziativa, da 100 sindaci di tutta Europa e due ex-Presidenti dell’assemblea generale dell’ONU”, ha dichiarato Marco Cappato, presidente di Eumans, “In tempo di emergenza climatica globale, chiediamo alle Nazioni Unite di introdurre un accordo globale per scoraggiare il consumo di combustibili fossili, incoraggiare il risparmio energetico e l’uso di fonti rinnovabili per combattere il riscaldamento globale e limitare l’aumento della temperatura a 1 ,5°C”.

Ecco cosa dice la proposta

In particolare, l’accordo dovrebbe introdurre un prezzo minimo sulle emissioni di CO2 a livello globale, a partire da un minimo di 50€ per tonnellata di CO2 da aumentare fino a 100 € entro 5 anni. Allo stesso tempo, l’appello propone alle Nazioni Unite di uniformare il sistema dei prezzi del carbonio sulla base delle strategie esistenti adottate dagli Stati membri delle Nazioni Unite che includano un meccanismo di aggiustamento del carbonio alla frontiera sulle importazioni di beni e servizi da Paesi che non applicano il prezzo del carbonio alle stesse condizioni uniformate.

Le maggiori entrate derivanti dal carbon pricing saranno destinate a politiche a sostegno del risparmio energetico e dell’utilizzo di fonti rinnovabili sostenibili. E, soprattutto, per garantire la sostenibilità sociale, tutte le politiche di carbon pricing dovrebbero destinare le entrate per una transizione ecologica fiscale, attraverso i fondi sociali e la riduzione della tassazione sui redditi più bassi.

La rappresentante della Commissione europea, intervenuta nel corso dell’audizione di Cappato, ha confermato il sostegno della Commissione a parte delle proposte, in particolare per il rafforzamento dell’attuale sistema di mercato delle emissioni (ETS, Emission Trade System) e a favore di un dazio all’importazione di Paesi che non tassano le emissioni.

Il testo dell’appello

Grazie Presidente per l’opportunità di presentare ciò che oltre 100 sindaci dell’UE e oltre 62.000 cittadini dell’UE hanno sostenuto attraverso l’iniziativa dei cittadini europei “Stopglobalwarming.eu – un prezzo sul carbonio per combattere il cambiamento climatico”.

L’iniziativa chiedeva alla Commissione Europea di riformare l’Emission Trading Scheme e di fissare da subito un prezzo di minimo 50 €/t a tutte le emissioni di CO2, con la richiesta di utilizzare le risorse generate per abbassare le tasse per i lavoratori e le lavoratrici.

Oggi chiediamo al Parlamento Europeo e alla vostra commissione di intraprendere azioni concrete per portare l’Unione Europea a svolgere un ruolo globale più importante nella lotta contro il riscaldamento globale, promuovendo una serie ambiziosa di misure a livello globale, a partire dal carbon pricing.

Ad oggi, siamo lieti di riconoscere che, grazie all’Emission Trading Scheme (ETS), il prezzo della CO2 in Europa per alcuni settori ha superato i 50 €/t e che il pacchetto “Fit for 55” mira a introdurre nuovi strumenti per aumentare l’efficacia di questo sistema. Tuttavia, siamo convinti che sia ancora necessario un prezzo minimo minimo di 50 €/t per la CO2 per stabilizzare il sistema. Inoltre, riteniamo che per affrontare efficacemente l’attuale crisi climatica sia necessario un efficace sistema di prezzi sul carbonio nell’UE e nel mondo, accompagnato da misure normative ambiziose per guidare la riduzione delle emissioni. È necessario ripensare il nostro modello economico verso un nuovo approccio fiscale, spostando la tassazione dal lavoro alle emissioni, diminuendo le tasse sui salari più bassi dei cittadini e aumentando le tasse sul consumo di risorse naturali non rinnovabili.

Inoltre, sebbene apprezziamo l’iniziativa di quegli Stati membri che introducono sistemi di tariffazione del carbonio, riteniamo che per un sistema molto più efficace, il carbon pricing non debba rimanere una misura geograficamente limitata. Il riscaldamento globale non può essere una questione limitata ai confini nazionali o continentali.

In tale contesto, chiediamo al Parlamento europeo di unirsi a noi nel chiedere all’UE di rafforzare la sua posizione di leader mondiale nella lotta ai cambiamenti climatici promuovendo l’adozione di un ambizioso quadro normativo a livello globale, che dovrebbe includere un sistema di tariffazione del carbonio. Dovremmo aumentare il livello di ambizione rafforzando quanto già votato nella Risoluzione del Parlamento sulla COP26, in particolare nei paragrafi 92 e 99. Vogliamo rafforzare il ruolo dell’Unione Europea nel contesto delle Nazioni Unite e nel prossima COP27, come forza trainante nel raggiungimento di un accordo globale su un sistema uniforme di prezzi del carbonio che promuova un’economia sostenibile, basata sullo spostamento della tassazione dal lavoro allo sfruttamento delle risorse naturali. Il prezzo globale del carbonio adottato dalle Nazioni Unite dovrebbe partire da un prezzo minimo di almeno 50€/t, e includere un meccanismo di aggiustamento alla frontiera sulle importazioni da paesi che non applicano il prezzo del carbonio alle stesse condizioni, in modo da preservare la competitività delle industrie e indurre questi paesi ad adottare il sistema di prezzi del carbonio proposto.

A nome di 62.000 cittadini e 100 sindaci europei, speriamo che l’UE assuma un ruolo guida verso l’obiettivo globale del prezzo del carbonio e tutte le misure necessarie.