Presentati emendamenti al Decreto semplificazioni per digitalizzare la raccolta firme

Oggi a Montecitorio il presidio di Marco Gentili e Mario Staderini: “Firme digitali e certificazioni elettroniche subito, è una questione di democrazia”

Sono stati presentati oggi emendamenti al decreto semplificazioni che disciplinano in dettaglio le modalità digitali di raccolta firme per iniziative popolari e referendum, sia per quanto riguarda la piattaforma che sarà realizzata dal Governo che la possibilità dei promotori di raccogliere le sottoscrizioni tramite firma digitale e certificarle in maniera elettronica.

In precedenza, questa mattina, il Co Presidente dell’associazione Luca Coscioni Marco Gentili, malato di SLA e fortemente attivo politicamente a tutela dei diritti civili e Mario Staderini, che proprio sulla violazione dei diritti referendari ha recentemente fatto condannare Italia dal Comitato diritti umani dell’Onu, hanno consegnato i testi degli emendamenti ad una delegazione di deputati, che li hanno poi depositati.

Marco Gentili nelle settimane scorse aveva lanciato un appello per la firma digitale al Ministro Colao, parte della campagna #DemocraziaNegata: “Al termine di una battaglia che con Staderini facciamo da anni, oggi abbiamo consegnato a una delegazione di deputati, guidata da Riccardo Magi e Lisa Noia, i nostri emendamenti per restituire a tutti i cittadini il diritto a promuovere referendum. Confidiamo che all’attenzione mostrata del governo segua un ampio consenso parlamentare su una riforma necessaria per la democrazia e per i diritti politici anche di chi è disabile o malato. Non è questo il tema su cui far prevalere calcoli politicisti legati all’interesse di questo o quel partito”.

Mario Staderini: Essere contrari alle firme digitali e ai certificati elettronici sui referendum non vuol dire soltanto essere contro la modernizzazione della democrazia, ma essere contro il diritto costituzionale e contro gli obblighi internazionali. Dopo che il Comitato Diritti Umani dell’ONU ha condannato l’Italia per la violazione del diritto a promuovere referendum, a causa delle “restrizioni irragionevoli” previste da una legge del 1970, l’Italia deve modificare le leggi in materia di referendum e iniziative popolari. La scorsa legge di bilancio ha introdotto la firma digitale sui referendum dal 2022, ma questo non interrompe le violazioni per l’anno in corso, come di recente ribadito dal Comitato Onu.  Per questo c’è da introdurre da subito la firma digitale, come ha convenuto anche il Ministro Colao dopo il confronto con Marco Gentili. Altrimenti i referendum resteranno un privilegio solo di grandi partiti e sindacati, come accaduto negli ultimi dieci anni”.