Otto anni fa depositammo la proposta di legge di iniziativa popolare per la legalizzazione dell’Eutanasia

Dopo anni di attesa, il Referendum è ora l’unico strumento a disposizione per rendere legale l’eutanasia in Italia

Il 13 settembre 2013 l’Associazione Luca Coscioni depositò alla Camera dei Deputati proposta di legge di iniziativa popolare per la legalizzazione dell’eutanasia che aveva raggiunto le adesioni di 70 mila cittadini. Da allora il Parlamento non ne ha mai discusso. Nel 2014 l’Associazione con 70 persone malate, medici, infermieri, cittadini e personalità, ha lanciato un video appello per sollecitare il Parlamento affinché discutesse la proposta di legge.

Proprio per questo, per la mancata discussione della legge, è stata avviata la disobbedienza civile, che ha portato l’Associazione Luca Coscioni tramite l’associazione Soccorso Civile (composta da Marco Cappato, Mina Welby e Gustavo Fraticelli) a rispondere ed aiutare migliaia di persone che chiedevano informazioni o supporto per portare a termine la propria vita, tra cui Fabiano Antoniani e Davide Trentini.

“Dopo 8 anni di attesa che il Parlamento si assumesse la responsabilità di una decisione, il referendum eutanasia legale è ora  l’unico strumento a disposizione per abbandonare il principio dell’indisponibilità della vita umana, caro al legislatore del 1930, e abbracciare pienamente il principio di autodeterminazione individuale”, hanno dichiarato Filomena Gallo e Marco Cappato, rispettivamente Segretario e Tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, “La depenalizzazione parziale del reato di omicidio del consenziente consentirebbe a un medico italiano che accogliesse la richiesta di aiuto a morire da parte di un paziente -come potrebbe fare legalmente in Belgio, Olanda, Lussemburgo e Spagna- non rischi più la condanna fino a 15 anni di carcere”.

“Nel marzo del 2004 mio fratello Michele, 72, malato terminale di leucemia, dopo aver cercato invano un medico che lo aiutasse a morire, decise di trovare  una “uscita di sicurezza” gettandosi dal quarto piano della sua casa a Roma”, ha dichiarato Carlo Troilo, Consigliere Generale dell’Associazione Luca Coscioni, “Da allora ho cominciato a battermi per la legalizzazione della eutanasia, nell’ambito della Associazione Luca Coscioni, impostando la mia battaglia su due dati di fatto spaventosi: ogni anno in Italia si suicidano mille  malati – che vorrebbero poter ricorrere alla eutanasia –   mentre in 20mila casi negli ospedali e nelle cliniche si pratica la “eutanasia clandestina”, sotto forma di cessazione delle terapie Mi hanno affiancato in questa battaglia i congiunti di tre “suicidi illustri”,  Mario Monicelli, Carlo Lizzani e  Lucio Magri. Insieme abbiamo scritto al presidente Napolitano, che ci ha risposto con una lettera aperta in cui sollecitava il Parlamento ad impegnarsi su questo tema.  Anche in questo caso, purtroppo, senza risultati tangibili. E trovo inspiegabile e vergognoso il fatto che la nostra legge di iniziativa popolare – presentata nel  settembre del 2013 –   sia ancora ai primissimi passi alla Camera dei Deputati”.

La raccolta firme per il Referendum Eutanasia Legale ha superato le 900.000 firme. La raccolta firme prosegue, ai tavoli e online, fino al 30 settembre, dopo aver superato l’obiettivo delle 500.000 firme minime necessarie per poter indire il referendum. La campagna referendaria ora avrà un duplice obiettivo: consentire di firmare a chi non è ancora riuscito a farlo e offrire ai tavoli informazioni sui diritti alla fine della vita.

Ecco perché ai Tavoli di raccolta firme saranno distribuiti materiali per poter approfondire ed eventualmente compilare il testamento biologico, e sarà promosso il “Numero Bianco”, l’infoline che risponde al numero gratuito 06 9931 3409