La privacy non può impedire la firma online

Cappato si rivolge al ministro Vittorio Colao: “Risolva le obiezioni del Garante”

Il Garante della privacy ha inviato una serie di rilievi sullo schema di DPCM relativo alla raccolta firme online per proposte di legge d’iniziativa popolare e per i referendum. Il Ministero dell’Innovazione tecnologica aveva chiesto all’autorità un parere per fissare le regole della piattaforma per la raccolta delle firme che sarebbe dovuta andare online a gennaio 2022 consentendo le sottoscrizioni grazie al Sistema pubblico di identità digitale (Spid) o la Carta di identità elettronica (Cie).

Marco Cappato dell’Associazione Luca Coscioni, che con l’avvocato Mario Staderini ha concorso all’entrata in vigore di questa innovazione civica, ha dichiarato: “Non entriamo nel merito dei rilievi mossi dal Garante privacy relativi alla proposta di DPCM, che ritiene quanto preparato senza adeguate tutele per il pieno rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali dei cittadini. Si tratta di rilievi che devono quanto prima esser affrontati e risolti grazie agli strumenti tecnologici e giuridici a disposizione delle istituzioni per garantire la riservatezza dei dati personali di chi firma, ma anche consentire ai promotori delle iniziative di contattare chi partecipa per ulteriori informazioni e sostegni”.

“Ci appelliamo dunque al Governo, e in particolare al Ministro Colao che lavora a progetto da quasi un anno, affinché risolva con la massima celerità le obiezioni mosse dal Garante privacy e si possa procedere speditamente per rendere operativa la piattaforma che doveva essere operativa prima all’inizio dell’anno, poi a marzo e che, secondo quanto risposto dal Governo in Parlamento qualche settimana fa potrebbe essere pronta nel secondo semestre del 2022”, ha poi proseguito Cappato.

Marco Cappato e l’Associazione Luca Coscioni, insieme a Mario Staderini vengono ritenuti come gli artefici della straordinaria innovazione. Infatti la scorsa estate, dopo una lunga campagna condotta da Staderini passata dalle condanne dell’Italia da parte della Comitato diritti umani delle Nazioni Unite e dall’azione politica dell’Associazione Luca Coscioni sul Ministero, questa fu tradotta in emendamento da Riccardo Magi (+Europa) poi approvato dal Parlamento. Così per la prima volta nella storia della democrazia italiana, la raccolta firme a sostegno dei referendum Eutanasia e Cannabis, che tra giugno e settembre 2021 raccolse quasi due milioni di adesioni, avvenne in parte anche sul web.

Grazie a questa innovazione l’Associazione Luca Coscioni, che si è assunta i costi dell’iniziativa, ha raccolto oltre 1 milione di firme per i referendum eutanasia e cannabis.