Il testamento biologico compie 3 anni

Lo dichiarano Filomena Gallo e Marco Cappato nel terzo anniversario dall’approvazione della legge 219/2017

Manca ancora una campagna informativa, la relazione al Parlamento sull’applicazione della legge è in ritardo di otto mesi ed è ancora impossibile videoregistrare le DAT.

Gli italiani sono ancora disorientati, ma nonostante ciò continuano a scaricare moduli del Testamento biologico dal sito dell’Associazione Luca Coscioni. Ad oggi sono 60 mila.

Il 14 dicembre 2017 la legge sul testamento biologico è stata approvata in via definitiva al Senato.

Fu un traguardo storico agevolato anche dalla decisa azione politica condotta dell’Associazione Luca Coscioni – realtà fortemente impegnata nella tutela del diritto alla salute e quindi anche all’autodeterminazione – e dalla straordinaria onda emotiva sollevata dalla campagna di sensibilizzazione condotta insieme a Fabiano Antoniani. Dj Fabo fu l’ultimo interprete di un una lunga staffetta di personalità che come Piergiorgio Welby son poi diventate icone della battaglia per l’ottenimento di una buona legge sul fine vita, che ora prosegue verso la piena legalizzazione del suicidio assistito e dell’eutanasia.

L’ostacolo da superare resta l’ostruzionismo delle istituzioni, che finora non hanno mai istruito la popolazione con campagne informative sul tema, mentre resta avvolta nel mistero l’applicazione della legge: gli ultimi dati disponibili sono quelli contenuti nella relazione al Parlamento consegnata nel lontano aprile del 2019. Riportava il dato di 62.030 Disposizioni Anticipate di Trattamento (DAT) depositate nei soli Comuni. La relazione non prende in considerazione le DAT depositate dai notai e quelle depositate presso le autorità consolari. Inoltre non propone dati relativi ai territori di provenienza delle DAT, non permettendo quindi di capire dove e se esistano problematiche in questo senso. Per spronare il ministero ad avviare la campagna informativa, a febbraio 2020 il deputato radicale Riccardo Magi ha depositato un’interrogazione parlamentare rimasta ad oggi senza risposta.

Un’ulteriore problematica aperta e forse ancor più grave è quella della videoregistrazione della DAT, attualmente non possibile attraverso i Comuni. Ciò rende impossibile il deposito proprio alle persone più fragili. Il 14 dicembre 2020 l’on. Giuditta Pini ha depositato un’interrogazione al Ministero della Salute per sapere come e in quali tempi il Ministero intenda colmare questa lacuna fornendo indicazioni precise ai Comuni circa il ritiro di DAT videoregistrate e come e in quali tempi il Ministero intenda dare indicazioni precise ai Comuni circa il ritiro delle DAT di persone impossibilitate per ragioni di salute a recarsi presso l’Ufficio di Stato Civile del Comune di residenza.

“La conquista di civiltà nell’ampliare le libertà dei cittadini -che oggi celebriamo- è ancora adesso depotenziata nei suoi effetti da una gestione burocratica e formalistica della legge – dichiarano Filomena Gallo e Marco Cappato, rispettivamente Segretario e Tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni –  Il fatto che l’Associazione Luca Coscioni abbia da sola provveduto a consegnare il modulo del testamento biologico a un numero di persone così alto dà l’idea di come l’effettiva applicazione della legge sia stata fatta ricadere sulle spalle di poche associazioni e dei cittadini stessi. E’ completamente mancata la indispensabile opera di informazione dei medici e di tutta la popolazione, pur essendo prevista dalla legge stessa”.

Solo sul sito dell’Associazione Luca Coscioni sono stati scaricati finora oltre 60.000 moduli. Non si contano le migliaia di richieste di informazioni di cittadini disorientati ma desiderosi di esercitare il proprio diritto che giungono in sede, via mail, telefono e si Citbot, l’intelligenza artificiale promossa dall’associazione e in grado di rispondere a tutte le domande 24/7 su questa e altre libertà civili.

“Per questo – continuano Gallo Cappato – abbiamo investito nel nostro sistema di intelligenza artificiale e continuiamo a batterci per l’effettiva applicazione della legge, non soltanto per una minoranza di persone che sono nelle condizioni economiche e culturali per ottenere il rispetto dei proprio diritti, ma per tutti!”