“Le donne italiane non possono davvero scegliere per colpa della politica”

My body my choice

“Oggi, più che mai, è fondamentale chiedere con forza l’aggiornamento delle leggi italiane che riguardano la libera scelta, il diritto alla salute e i diritti riproduttivi – dichiara Filomena Gallo, avvocata e segretaria dell’Associazione Luca Coscioni. Le donne non possono più subire una discriminazione che ne limita la libertà di scelta in ogni fase della vita. L’Italia deve rispettare le donne nelle loro scelte, non poggiarsi sul loro tempo e sul loro lavoro di cura a causa di politiche inadeguate di welfare, garantire l’accesso alla contraccezione gratuita, eliminare gli ultimi divieti sulla PMA (legge 40) e regolare la gravidanza per altri in una forma solidale. È tempo di un cambiamento che rispetti pienamente i diritti fondamentali di tutte le donne”.

Accanto alla violenza fisica, c’è una violenza silenziosa e meno visibile che si manifesta nella negazione e nella limitazione dei diritti fondamentali delle donne: dalla libertà di scegliere sul proprio corpo alla possibilità di costruire una famiglia. La condizione delle donne in Italia è segnata da leggi inadeguate, restrizioni arbitrarie e divieti ideologici, che impediscono loro di esercitare pienamente la propria autodeterminazione.

➡ Aborto: un diritto negato dalle strutture

Nonostante la legge 194 sia in vigore da oltre 40 anni, l’accesso all’interruzione volontaria di gravidanza (IVG) non è garantito in modo uniforme. Dati vecchi (gli ultimi definitivi sono del 2021) e per media regionale non permettono di capire davvero com’è applicata la 194 e dove sarebbe necessario intervenire per migliorare il servizio di IVG.

Le ultime risposte (Mai Dati 2 saranno pubblicati lunedì 25 novembre) alla richiesta di dati per struttura evidenzia, ancora una volta, che: non è chiara l’importanza dei dati dettagliati, quello che sarebbe un diritto (cioè l’accesso alla informazione) è garantito in modo non uniforme, manca la volontà politica di rendere più facile un diritto e per evitare che rimanga solo sulla carta.

Stando a un’indagine commissionata da Associazione Luca Coscioni a SWG il 55% degli italiani chiede di aggiornare la legge, agevolando l’aborto farmacologico e consentendo l’autosomministrazione dei farmaci a domicilio, una prassi già adottata in molti Paesi avanzati. L’accesso alla contraccezione gratuita, fondamentale per prevenire gravidanze indesiderate, è sostenuto dal 35% della popolazione, ma resta ancora largamente inattuato.

➡ Fecondazione assistita: persone singole e coppie discriminate

La legge 40 continua a escludere le donne singole e le coppie dello stesso sesso dall’accesso alla procreazione medicalmente assistita (PMA), un divieto ingiusto e discriminatorio. Un divieto che è anche impopolare, visto che solo il 16% degli italiani (dati SWG 2024) si oppone a questa possibilità. Il tema sarà affrontato presto dalla Corte costituzionale, che deciderà sul ricorso presentato da Evita, donna singola che a causa del divieto della legge 40 non può accedere alla PMA.

➡ Gravidanza per altri: cittadini italiani a rischio

Sono già oltre 50 le coppie italiane che si sono rivolte al team legale dell’Associazione Luca Coscioni preoccupate per le conseguenze della nuova legge che estende la punibilità anche per i cittadini italiani che vanno in un altro paese e rispettano le leggi di quel paese. Coppie eterosessuali con donne che non possono portare avanti una gravidanza per gravi motivi di salute e che verranno trattate come criminali, coinvolte in procedimenti penali che metteranno a rischio soprattutto il futuro dei bambini, allontanati dalle proprie famiglie. Coppie di uomini o persone singole che vogliono un figlio.