Dichiarazione di Maria Antonietta Farina Coscioni, deputata radicale e co-presidente dell’Associazione Luca Coscioni




“Il quotidiano Avvenire” pubblica un appello, in cui si invita a votare il ddl Calabrò sul biotestamento senza modifiche, e senza tener in alcun conto i pareri negativi della stragrande maggioranza della comunità scientifica, dell’opinione pubblica, e le stesse perplessità che in modo sempre più manifesto emergono nell’ambito del centro-destra e nella stessa comunità dei credenti.

 

Perché si vuole imporre agli italiani, che ne sono tenuti all’oscuro grazie alla omertosa complicità del servizio pubblico radiotelevisivo, una legge che non ha alcun riscontro con nessun’altra legislazione in Occidente? I firmatari dell’appello esprimono posizioni squisitamente ideologiche e niente affatto "cristiane"; lo dimostra il fatto che in Germania esistono le cosiddette "Disposizioni del paziente "cristiano"" già dal 1999 elaborate dalla Conferenza Episcopale tedesca, dal Consiglio della Chiesa Evangelica tedesca e dalla Comunità delle Chiese cristiane in Germania, che prevedono per il testatore "cristiano", di richiedere " quando ogni terapia prolungherebbe soltanto il processo del mio morire" il non inizio o l’interruzione di trattamenti salvavita "come la nutrizione artificiale, la respirazione assistita, la dialisi o l’impiego, per esempio di antibiotici". Oggi quelle le disposizioni sono state aggiornate dopo l’approvazione delle Dat e includono la-tutela degli interessi legittimi del paziente diventato "incapace".

 

 

 

© 2011 Associazione Luca Coscioni. Tutti i diritti riservati