Al via la ICE Psychedelicare: già 13mila firme raccolte in pochi giorni

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L’iniziativa chiede all’Unione europea di sostenere terapie assistite da psichedeliche e di finanziarne la ricerca

Studi internazionali documentano importanti benefici per patologie farmaco resistenti tra cui depressione, sindrome da burnout, disturbo post-traumatico da stress (PTSD), disturbo ossessivo-compulsivo (DOC), dipendenze problematiche da alcol e sostanze, nonché ansia da fine vita

Giovedì 6 febbraio 2025, la proposta, sostenuta dall’Associazione Luca Coscioni e dalla Società italiana di Medicina psichedelica, sarà presentata alle ore 10:00 al Parlamento europeo, sala Spinelli 1G3. Sarà presente Marco Cappato. La diretta streaming a questo LINK.

L’iniziativa civica europea (ICE) chiede alla Commissione di affrontare l’emergenza della salute mentale, che nell’Unione europea colpisce più di 1 persona su 6, investendo in ricerche che permettano di verificare l’efficacia degli psichedelici come adiuvanti nei percorsi terapeutici, con l’obiettivo di sviluppare applicazioni in ambito clinico.

In 12 mesi dovranno essere raccolte 1 milione di firme in almeno 7 Stati europei per impegnare formalmente la Commissione europea a valutare entro 3 mesi quali azioni intraprendere tra quelle proposte  dall’ICE.

È questo l’obiettivo con cui centinaia di persone tra cui neuroscienziati, ricercatori, medici, terapeuti e pazienti stanno animando Psychedelicare, quindi uno degli strumenti di democrazia partecipativa previsti dai Trattati dell’Unione. Raccolte 1 milione di firme in almeno 7 Paesi europei, la Commissione europea sarà formalmente impegnata a valutare entro 3 mesi quali azioni intraprendere sulla proposta oggetto dell’ICE.

Gli psichedelici sono molecole naturali o semi-sintetiche che – come dice il termine – permettono di alterare e allargare lo stato di coscienza, creando condizioni particolarmente promettenti affinché le  psicoterapie siano efficaci. Tra i più noti ci sono psilocibina, LSDketamina, DMT e MDMA. La ricerca sulla terapia assistita da psichedelici esiste in molti paesi europei tra cui Spagna, Svizzera, Paesi Bassi, Polonia, Norvegia, Repubblica Ceca e oltreoceano negli Stati Uniti, in Canada, in Thailandia e in Australia ma non in Italia.

Diversi disturbi di salute mentale restano difficili da trattare e spesso le terapie farmacologiche esistenti producono importanti effetti collaterali. Sono almeno tre decenni che nel campo della psicofarmacologia non ci sono innovazioni sostanziali: molte persone traggono beneficio dalle terapie attuali mentre circa la metà dei pazienti non risponde ai trattamenti psichiatrici disponibili. Alcuni disturbi, come la depressione, infatti, possono essere “farmaco-resistenti” ovvero possono non rispondere alle terapie attualmente disponibili.

Sempre più studi dimostrano il potenziale delle terapie assistite da psichedelici: con l’assistenza professionale di un terapeuta, in un contesto adeguato e protetto, e con un obiettivo specifico, una o poche sessioni assistite da sostanze psichedeliche possono dare ai pazienti benefici molto importanti, che spesso durano per un lungo periodo di tempo, se non per tutta la vita.

Dichiara Marco Cappato:

Psychedelicare è un’occasione di fondamentale importanza per affermare il diritto alla salute mentale e il diritto alla scienza in Europa.

L’iniziativa dei cittadini europei chiede alla Commissione Europea di realizzare investimenti importanti nella ricerca scientifica sulle terapie assistite da sostanze psichedeliche e sostenere le terapie già esistenti.

Si tratta di un tema ancora  vittima di tabù culturali, professionali e politici. La scienza sta invece dimostrando che le terapie assistite da psichedelici hanno già ottenuto risultati e sono molto promettenti per chi soffre di depressione resistente, PTSD e altre patologie difficili da trattare anche nelle fasi finali della vita.

Grazie a Psychedelicare, i cittadini possono spingere l’Unione europea a cogliere l’enorme opportunità per la salute delle persone.

Dichiarazione di Tania Re, psicoterapeuta, antropologa, terapista complementare e consigliera generale dell’Associazione Luca Coscioni:

Le evidenze scientifiche mostrano che le terapie assistite da psichedelici possono produrre benefici significativi per pazienti con condizioni farmaco-resistenti.

Studi clinici su psilocibina, MDMA, LSD e ketamina hanno dimostrato miglioramenti duraturi in pazienti con disturbo post-traumatico da stress, depressione e dipendenze problematiche.

È di cruciale importanza  continuare a indagare su sicurezza ed efficacia quanto sui meccanismi neurobiologici e procedure ottimali per garantire un approccio terapeutico sicuro e replicabile.

Approfondimenti

— I principali psichedelici —

I principali psichedelici si dividono in naturali come la Psilocibina, presente nei funghi psicoattivi, studiata per il trattamento di depressione, ansia e dipendenze, e la DMT, composto psicoattivo presente in varie piante e animali.

Tra i semi-sintetici abbiamo LSD, studiata per accompagnare la guarigione da alcolismo, disturbo ossessivo compulsivo e altre patologie, e l’MDMA, sostanza vicina agli psichedelici ma definita piuttosto empatogena, che viene testata con estremo successo per il PTSD e non solo.

Tutte queste sostanze interagiscono con il nostro sistema serotoninergico, dopaminergico e moltissime aree del cervello, ma sopratutto quello limbico.

Alcuni dati:

  • La psilocibina, composto psichedelico naturale presente in centinaia di specie di funghi, possiede un bassissimo potenziale di dipendenza, perfino inferiore a quello della caffeina ed è fisiologicamente tra le sostanze meno tossiche. Ci sono diversi studi promettenti che dimostrano come questa molecola risulterebbe efficace nei pazienti affetti da depressione farmacoresistente. Anche gli altri psichedelici classici possiedono un basso potenziale di dipendenza.
  • Tra i disturbi che potrebbero trovare beneficio dalla terapia assistita da psichedelici abbiamo, oltre la depressione, anche la sindrome da burnout, il disturbo post-traumatico da stress (PTSD), il disturbo ossessivo-compulsivo (DOC), tossico-dipendenze di varia natura, ansia da fine vita, solo per citarne alcune.

— L’uso degli psichedelici nel Mondo —

Successivamente al loro divieto negli anni ’70 -’80, la ricerca sulle sostanze psichedeliche come LSD, psilocibina e MDMA (comunemente chiamata “ecstasy”) è stata ardua, per non dire altro.

Tuttavia, gli ultimi decenni hanno visto rinascere la ricerca sull’applicazione terapeutica di questi farmaci. Il processo è stato lento, ma resistente, portando alla depenalizzazione e, in alcuni casi, alla legalizzazione in varie parti del mondo. Questo cambiamento viene chiamato “Rinascimento psichedelico”.

Numerosi studi di ricerca e sperimentazioni cliniche hanno fornito prove a sostegno dell’utilizzo di sostanze psichedeliche se somministrate in concomitanza con la psicoterapia. Ad esempio, Spravato o esketamina, che è un derivato della ketamina (farmaco anestetico prodotto dalla Parke-Davis negli anni ‘60, è stato approvato nel 2019 dalla FDA (un’agenzia federale statunitense) per il trattamento della depressione e viene somministrato in concomitanza con la psicoterapia, altri antidepressivi o entrambi in varie cliniche europee e nel mondo anglosassone.

Molti ricercatori e clinici di tutto rispetto riconoscono le sostanze psichedeliche come strumenti terapeutici promettenti per i disturbi di salute mentale tra cui depressione, PTSD e disturbi da uso di sostanze come l’alcolismo.

Diamo un’occhiata allo stato giuridico attuale delle sostanze psichedeliche in tutto il mondo:

  • Australia: qui, alcuni psichedelici possono essere usati medicalmente in associazione con la terapia su prescrizione di psichiatri autorizzati, inclusa la MDMA, per persone affette da disturbo da stress post-traumatico (PTSD) e la psilocibina contenuta nei “funghi magici” per persone che soffrono di depressione resistente al trattamento. Nel caso di disturbi da dipendenza, gli psichiatri possono prescrivere l’ibogaina, la sostanza psicoattiva trovata in un arbusto dell’Africa occidentale.
  • Unione europea e Regno Unito: nonostante le numerose istituzioni accademiche, società e organizzazioni che forniscono prove concrete dell’efficacia della terapia psichedelica assistita per il trattamento dei disturbi di salute mentale, rimangono classificate come sostanze dell’elenco I – quelle senza uso medico attualmente accettato e con un alto potenziale di abuso. Tuttavia, ci sono alcune eccezioni. Nei Paesi Bassi, ad esempio, i tartufi di psilocibina (la parte sotterranea di un fungo) sono legali. Sebbene i tartufi di psilocibina siano legali, se usati a scopo terapeutico o nel contesto di un ritiro, le affermazioni mediche relative al trattamento di condizioni di salute rimangono illegali; Inoltre, l’uso di queste sostanze in Spagna, e l’uso e il possesso in Portogallo, sono stati depenalizzati. L’uso terapeutico di alcuni psichedelici è stato depenalizzato in Svizzera e l’uso medico di alcuni psichedelici è approvato nel contesto della psicoterapia da un numero limitato di medici certificati.
  • Stati Uniti: le sostanze psichedeliche rimangono classificate come sostanze dell’elenco I, ad eccezione di alcuni stati tra cui OregonColorado e Washington DC, che hanno depenalizzato, ma non legalizzato, alcune sostanze psichedeliche. La depenalizzazione, a differenza della legalizzazione, consente solo il possesso e l’uso personale di piccole quantità della sostanza, rispettando un limite di età.
  • Canada: Sebbene le sostanze psichedeliche siano ancora classificate come illegali, un programma di accesso speciale consente ai medici di somministrarle in alcuni casi di emergenza, mentre l’uso personale e il possesso della sostanza psichedelica 5-MeO-DMT sono consentiti. Nel 2023, la provincia canadese dell’Alberta è diventata la prima a regolamentare l’accesso alla terapia psichedelica assistita per il trattamento di condizioni di salute mentale, ma solo per determinati istituti accreditati.