Chi cerca una badante, un operaio per il turno di notte o anche solo una colf lo sa bene: sarà difficile trovarli italiani. Per molti lavori necessari alle nostre famiglie ed imprese, gli immigrati sono essenziali. Per questa semplice ragione utilitaristica, senza parlare di solidarietà che è un argomento non di moda, dobbiamo accoglierli. Certamente programmandone il fabbisogno e regolandone l’accesso.
Questo non può che essere fatto in accordo con gli altri paesi d’Europa, partecipando alle riunioni sull’argomento e contrattando sulla base del nostro indubbio peso nell’Unione, se non altro economico:
- le quote di ripartizione.
- la creazione nei paesi del nord Africa di centri di raccolta, smistamento e controllo dei flussi che siano organizzati da noi europei, non dai nord africani.
Forse sarebbe più utile che stare a litigare per voler fare altri debiti da lasciare ai nostri figli e nipoti.
Guido Frosina si è laureato in Scienze Biologiche presso l’Università e la Scuola Normale Superiore di Pisa nel 1981. Ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Genetica presso l’Università di Ferrara nel 1987. Ha svolto ricerche in campo oncologico presso l’Institut Gustave Roussy – France, l’Imperial Cancer Research Fund – UK e dal 1987 è Dirigente Sanitario presso l’IRCCS Ospedale Policlinico San Martino di Genova. Si occupa attualmente di radioterapia dei tumori cerebrali e di qualità ed integrità della Ricerca.