Qualche anno fa, su Nature, Robert Lustig lanciava un allarme sulla crescita di morti dovute a malattie croniche non trasmissibili. Annualmente causavano 35 milioni di decessi. E individuava anche un responsabile, accanto ai già ben noti tabacco ed alcool: lo zucchero.
Come evidenzia la mappa sopra riportata, c’è uno squilibrio nel consumo di zucchero notevole tra i paesi sviluppati e quelli più arretrati. Da dove partire, per diminuire le morti? Da quanto sosteneva Lustig:
Riequilibrare queste differenze farebbe bene a chi mangia troppo oltre a chi mangia troppo poco…
Si tratta, infatti, di un gioco a somma positiva: i primi ridurrebbero il rischio di malattie e di decessi. I secondi vedrebbero riconosciuto un sacrosanto diritto. Un auspicio, il mio, che è molto attuale: anche tutto ciò potrà contribuire all’obiettivo #ZeroFame che la FAO ha lanciato oggi celebrando la giornata mondiale dell’alimentazione.
Guido Frosina si è laureato in Scienze Biologiche presso l’Università e la Scuola Normale Superiore di Pisa nel 1981. Ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Genetica presso l’Università di Ferrara nel 1987. Ha svolto ricerche in campo oncologico presso l’Institut Gustave Roussy – France, l’Imperial Cancer Research Fund – UK e dal 1987 è Dirigente Sanitario presso l’IRCCS Ospedale Policlinico San Martino di Genova. Si occupa attualmente di radioterapia dei tumori cerebrali e di qualità ed integrità della Ricerca.