“Coronavirus, scienza e diritti”: quante fake news

Intervento di apertura di Marco Gentili per la terza sessione dell’incontro Coronavirus, scienza e diritti

In questi giorni di emergenza, appare quanto mai necessaria, al fine di contenere gli effetti della pandemia e soprattutto, di non creare ulteriori disagi ad una situazione economico sociale già precaria, la correttezza delle notizie e delle informazioni diffuse.

Mi riferisco al fenomeno delle così dette fake news, alle notizie senza alcuna base di correttezza né scientifica, né tantomeno morale, lasciate circolare per destabilizzare le istituzioni democratiche o per fini di propaganda politica. In Italia, grazie ad un sapiente utilizzo dei social network, da parte di team specializzati, questo modus operandi ha condizionato l’agenda politica, la percezione della realtà e ha permesso a determinati personaggi senza scrupoli di vedere aumentato il proprio consenso.

In queste difficili giornate è stato un susseguirsi di fake news sia  condizionati da network propagandistici interni all’Italia, sia anche esterni, cioè a servizio di altre potenze straniere. In primis a partire dagli aiuti ricevuti dall’Italia si è volutamente sottolineata, con una campagna martellante, la vicinanza di alcuni Governi stranieri a discapito di altri Governi tutti accomunati da autoritarismo e scarsa, se non nulla, aderenza ai valori di libertà e democrazia. Mi riferisco in particolare a Russia, Cina, persino Cuba ha fatto comodo, mentre faceva da contraltare l’assordante silenzio e l’egoismo dell’Unione Europea, che anzi sottraeva all’Italia quei dispositivi per far fronte alla malattia. La realtà dei fatti è stata ben diversa, ma persino forze politiche all’interno della compagine governativa, hanno appoggiato questa linea propagandistica.

Sempre in ordine cronologico, si è poi intervenuti sulle risorse stanziati dai singoli Governi, al fine di porre riparo, alla drammatica crisi economica che si sta paventando, da una parte il Governo Italiano, cinico e baro, che si limita a stanziare poche decine di miliardi di Euro, mentre il resto de mondo, pompava denaro a non finire. A

nche qui si è insinuato un messaggio non vero, in quanto si tratta dell’impatto delle misure economiche, nel circuito economico, in percentuale rispetto al PIL, il giro di denaro che finisce per muoversi, a favore di cittadini e imprese. Quello messo a disposizione dall’Italia, risulta, in proporzione, anche maggiore della media; può essere fatto di più, certamente. Ma i diffusori di fake news, non si sono fermati e anche in un altro caso si è puntato al confronto, fra il Governo Italiano, lontano da chi ha bisogno, fatto inoltre passare per sordo, mentre negli altri Stati, si sottolinea la facilità nel reperire soldi e risorse. Come in Svizzera, basta un click per avere a disposizione un cifra notevole, invece si tratta di un semplice prestito, anche proporzionato al fatturato dell’impresa nei mesi precedenti alla crisi. Quando in Italia non si riesce neanche a prendere i 600 euro, per le partite IVA, per problemi legati alla poca funzionalità delle Reti Internet, piuttosto che per scelta politica.

Poi ci sono proprio gli avvelenatori di pozzi, chi diffonde continue notizie senza senso, come quando si afferma che tutti dovrebbero avere 1000 euro, anche senza garanzia, sarà poi lo Stato a controllare la veridicità del reale bisogno. Un messaggio semplice, chiaramente comprensibile e per questo devastante, in quanto impossibile da mettere in pratica e soprattutto lontano da ogni idea di giustizia sociale. Per non parlare di chi continua a mettere in circolo teorie strampalate sulla diffusione del virus, creato in laboratorio, per una qualche forma di complotto geopolitico o chi ancora ne nega la reale portata, chi propone cure non basate scientificamente, chi vende tamponi fai da te, fino all’uso delle candeggina sulle zampe degli animali. 

È impossibile chiedere alla politica un limite, visto che il consenso di molte forze politiche, si basa proprio sull’utilizzo spregiudicato delle fake news, il dibattito politico ne è condizionato; l’unica soluzione è anche in questo caso un tampone, davanti a una notizia non vera, subito prendersi 5 minuti di tempo per spiegare la realtà. Non lasciare correre nulla. I social network sono un territorio troppo vasto e inesplorato, pensare a qualche forma di controllo o di censura, purtroppo è impossibile, ma in queste giornate, trascorse chiuse in casa, sarebbe bene porci qualche domanda, sul mass media per eccellenza, la televisione.

In ogni trasmissione televisiva è un rincorrersi di tuttologi e esperti del settore, non esiste un programma senza il virologo, l’immunologo, l’infettivologo di riferimento. Si finisce per generare solo confusione, dato che spesso si fanno portavoce di posizioni e notizie contrastanti, che tormentano le giornate, già di per sé complicate, degli spettatori. L’accademico, il luminare che ha passato la vita in ricerche su virus e pandemie, viene messo sullo stesso piano non solo di un collega, con assai meno o per nulla esperienza, se non addirittura del commentatore o del presentatore di turno, al quale deve anche controbattere. 

L’impegno di ciascuno, soprattutto in queste giornate è di approfondire, non limitarsi al solo dar fiato alle trombe, cercando di centellinare ogni notizia considerandola in ogni sua sfaccettatura. È un impegno da richiedere a ciascuno di noi, una forma di utilità sociale è non solo quella di rallentare la diffusione del virus, rimanendo a casa e utilizzando i dispositivi di protezione individuale, ma anche il farsi portatori della verità e della correttezza delle informazioni, date e ricercate.

Pensare a qualsiasi forma di controllo deontologico dei mass media e dei social network è una pia illusione dato che sono bastati sul profitto e su una precisa volontà di controllo , di condizionamento dell’opinione pubblica. Idem la politica, troppo consenso si è generato, diffondendo notizie e informazioni senza senso, nessuno è pronto a rinunciarvi, dato che si è poi creato un pericoloso precedente, a tutti piacerebbe attingervi. Perdonate il mio sfogo.

Da tutto ciò speriamo di imparare qualcosa per il futuro!!