Cannabis Terapeutica: finalmente una Ministro attenta alle richieste di malati e associazioni

Cannabis Terapeutica in stabilimento

L’Associazione Luca Coscioni saluta con soddisfazione le parole della Ministra della Salute Grillo a seguito della sua visita allo Stabilimento Farmaceutico Militare di Firenze dove si producono le cannabis terapeutica Made in Italy.

“Avevamo di recente condiviso di nuovo con la Ministra” hanno affermato Filomena Gallo, segretaria, e Marco Perduca, coordinatore delle attività internazionali dell’Associazione “un documento che riassumeva una serie di richieste sulla cannabis terapeutica che all’inizio dell’anno avevamo stilato assieme a decine di associazioni (vedi nota allegata), tra queste vi era l’urgente necessità di aumentare significativamente la produzione di cannabinoidi terapeutici spesso introvabili nel nostro Paese.

Tra i suggerimenti l’apertura a una produzione privata. La via della partnership pubblico-privata è una proposta che potrà utilmente concorrere a sbloccare la situazione. Ringraziamo la Ministra per l’attenzione e per aver incontrato le associazioni di pazienti.

Nelle scorse settimane l’Associazione si era anche appellata al Governo affinché le deleghe sulle droghe non venisse affidata al Ministro Fontana, estraneo alla questione e ancorato a una visione ‘novecentesca’ del fenomeno “oggi più che mai riteniamo che occorra un pieno coinvolgimento della Ministra Grillo in tutto ciò che ha che fare con le ‘sostanze controllate’.

Segnaliamo inoltre” hanno concluso Gallo e Perduca “che l’Italia ha tutte le carte in regola, e una Ministra capace e competente, per farsi parte attiva nel processo di revisione critica della cannabis avviato a giugno di quest’anno dall’Organizzazione Mondiale della Sanità – occorre valorizzare le positive esperienze italiane sull’impiego terapeutico della pianta e il pieno rispetto del ‘diritto alla scienza’ che un medico conosce sicuramente”.

All’inizio di gennaio le associazioni più sotto avevano inviato una lettera aperta inviata al Governo precedente che non aveva mai risposto, la lettera era stata spedita al Ministro Grillo il giorno del suo insediamento e contiene richieste su cui è possibile intervenire a legislazione vigente:

  • autorizzare una importazione d’urgenza* di farmaci a base di cannabis che possano da subito essere messi in distribuzione per sopperire alle tragiche carenze dell’oggi, in attesa della messa a regime degli interventi di implementazione delle modalità di approvvigionamento;
  • che Istituti di Ricerca Pubblici in collaborazione con le Università e privati, promuovano studi sulle proprietà terapeutiche della cannabis, a partire dalle infiorescenze standardizzate prodotte dallo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare;
  • sempre in sinergia fra soggetti pubblici e privati, promuovere trial clinici, in rispetto degli standard internazionali, sull’impiego della cannabis nella cura di varie condizioni fisiche o patologie anche non tradizionalmente trattate con cannabinoidi (come per esempio i disturbi da stress post-traumatico per reduci da missioni di peacekeeping, persone vittime di violenza e migranti);
  • avviare un percorso che possa portare al riconoscimento formale dei cannabinoidi come farmaci;
  • promuovere corsi di formazione per tutti gli operatori del settore coinvolti nonché di informazione pubblica per la cittadinanza;
  • concorrere alla revisione critica della cannabis in seno al comitato di esperti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità avviato a Ginevra a giugno 2018 condividendo i dati delle positive esperienze italiane;
  • ferme restando le necessarie licenze e il pieno rispetto degli standard previsti dalla normativa italiana ed europea, prevedere la concessione di permessi di produzione ad altre istituzioni e attori privati italiani ed esteri;
  • annullare le sanzioni amministrative comminate, e cancellare quelle previste dal Testo Unico sulle droghe 309 del 1990, per le farmacie che rendono semplicemente nota la disponibilità di preparazioni galeniche a base di cannabis;
  • smettere di perseguire inutilmente, con grande sforzo di mezzi e scarso senso umanitario, i malati che per necessità sopperiscano alle loro esigenze terapeutiche scelgono la strada dell’autocoltivazione invece che rivolgersi al mercato illegale.

Oltre all’Associazione Luca Coscioni i firmatori sono: A Buon Diritto, Antigone, Associazione Cannabis Terapeutica, CanapaCaffè, Cannabis Cura Sicilia Social Club, CGIL, CILD, Comitato Pazienti Cannabis Medica, Forum Droghe, FP CGIL, LaPiantiamoCSC, la Società della Ragione, Legalizziamo.it, LegaCoopSociali, LILA, SIRCA.