Addio a Grazia Zuffa

Grazia Zuffa

Il 9 febbraio ci ha lasciati Grazia Zuffa colpita da malore improvviso qualche giorno prima. L’Associazione Luca Coscioni si stringe attorno alla figlia Irene e il compagno Franco Corleone che le sono stati vicini fino all’ultimo momento con decine di amiche e compagne.

Grazia era un raro esempio di costante militanza intellettuale e politica contro le discriminazione, per l’affermazione della libertà di scelte e contro la “guerra alla droga” dentro e fuori le istituzioni. Attiva con la Società della Ragione, in Forum Droghe e in quanto parte del Comitato Nazionale di Bioetica, aveva partecipato a decine di incontri organizzati con o dall’Associazione Luca Coscioni per affermare la possibilità di poter scegliere come porre fine alla propria vita, rispettare la Costituzione, e per conquistare una riforma antiproibizionista in materia di stupefacenti.

Abbiamo scelto una foto scattata qualche anno fa, quando era difficile partecipare a incontri pubblici, per ricordare la sua generosa disponibilità a offrire ragionamenti approfonditi anche in occasione di confronti istituzionali sempre più spesso caratterizzati da evocazioni di dogmi, ideologie o vuote parole d’ordine.

Sapremo far tesoro di quanto ha condiviso con noi a partire da queste ore in cui, nella sua Toscana, si vota la legge Liberi Subito che stabilisce tempi e modalità certe per attuare la sentenza della Corte costituzionale del 2019 sul fine vita.

Martedì 11 febbraio, dalle 10 alle 18, il Senato ha allestito la camera ardente nella Sala Nassiriya.

Dal sito di FuoriLuogo

Grazia Zuffa, psicologa, ha dedicato la sua vita alla ricerca e alla formazione nel campo dell’uso di droghe, delle dipendenze, della giustizia, del carcere e della salute mentale. Negli ultimi anni, il suo lavoro si era concentrato sui consumi di sostanze psicoattive nei contesti naturali, sui modelli operativi dei servizi per le dipendenze e la salute mentale, sulla riduzione del danno correlato alle droghe, sulla detenzione femminile e sul nuovo sistema di presa in carico delle persone con disturbo mentale autrici di reato, dopo l’abolizione degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari (OPG).

Ha insegnato a lungo Psicologia delle Tossicodipendenze presso la Facoltà di Psicologia dell’Università degli Studi di Firenze. Ha diretto per oltre un decennio Fuoriluogo, il mensile sulla politica delle droghe e del carcere, pubblicato come inserto del quotidiano Il Manifesto. Nel 1995, è stata tra le fondatrici dell’associazione Forum Droghe, di cui ha poi assunto la presidenza per molti anni. Dal 2018 sino al gennaio di quest’anno, aveva guidato con passione la Società della Ragione, un’associazione impegnata nel campo della giustizia, del carcere e dei diritti.

Negli anni della sua esperienza parlamentare, come Senatrice della Repubblica dal 1987 al 1994, aveva concentrato il suo impegno sulle problematiche della differenza sessuale, della salute delle donne, della salute mentale, delle tecnologie della riproduzione, delle droghe, della giustizia e del carcere, senza mai smettere di battersi per i diritti e il cambiamento sociale.

Nel corso della sua vita, Grazia Zuffa ha ricoperto numerosi incarichi istituzionali di rilievo. Era stata membro del Comitato Scientifico Nazionale sulle Droghe e le Dipendenze presso il Ministero della Solidarietà Sociale (2007-2008), del Comitato Regionale di Bioetica della Toscana (1996-2000) e dal 2006 era membro del Comitato Nazionale di Bioetica. Nel 2017, le era stata conferita l’onorificenza di Commendatore al merito della Repubblica Italiana.

Numerosi i saggi e gli articoli pubblicati da Grazia nel corso degli anni. Ha scritto per riviste di politica e teoria femminista come Donne e PoliticaRetiMemoria e Leggendaria, così come per riviste di problematiche sociali e di diritto, sia nazionali che internazionali, tra cui Animazione SocialeDemocrazia e DirittoBioLaw Journal e Drugs and Alcohol Today. Ha partecipato anche a molte pubblicazioni collettanee, tra le quali Italian Drug Policy (2017) e Fra devianza e patologia: malattia mentale e tossicodipendenza (2022).

Tra i suoi libri più significativi ricordiamo L’eclisse della madre (1998), scritto con Maria Luisa Boccia, I drogati e gli altri (2000), Droghe e riduzione del danno: un approccio di psicologia di comunità (2002), in collaborazione con Patrizia Meringolo, e Cocaina, il consumo controllato (2010). Con Susanna Ronconi aveva curato importanti opere come Recluse. Lo sguardo della differenza femminile sul carcere (2014), Droghe e autoregolazione (2017) e La prigione delle donne (2020).

Le amiche e gli amici de La Società della Ragione, Forum Droghe e Fuoriluogo.

Chiunque volesse condividere un ricordo di Grazia può farlo qui.