Chi è “Donatella”?

“Donatella” (nome di fantasia scelto a tutela della privacy) è una 76enne veneta affetta da una patologia neurodegenerativa, la “paralisi sopranucleare progressiva”, esordita nel 2018 con episodi di rallentamento motorio e difficoltà nella deambulazione ma che è stata diagnosticata dai medici solo nel 2022.

La malattia ha un decorso piuttosto veloce e in brevissimo tempo “Donatella” perde le facoltà deambulatorie, parla con un voce molto flebile che si riesce a sentire solamente se molto vicini, non può mangiare se non imboccata dalla propria assistente, non può andare autonomamente in bagno né compiere alcuna attività che implichi uno sforzo fisico seppur minimo, anche grattarsi il naso è ormai impossibile. Inoltre ha dolori fisici e psichici questi ultimi a causa della perdita di autonomia e di funzioni vitali, la sofferenza è diventata ormai intollerabile.

La richiesta alla ASL

Così nel settembre 2024 invia alla ASL competente la richiesta di verifica delle sue condizioni ai sensi della sentenza 242/2019.

Nel mese di novembre veniva eseguita la prima visita domiciliare e solo nel gennaio 2025 si svolgeva la seconda visita domiciliare, da parte dello psicologo e dello psichiatra della commissione medica multidisciplinare, ma non seguivano comunicazioni da parte della ASL.

La diffida

Così nel febbraio 2025 “Donatella” tramite i suoi legali del team dell’associazione Luca Coscioni coordinato dall’avvocata Filomena Gallo, inviavano una lettera di messa in mora e diffida ad adempiere alla ASL con richiesta di completare urgentemente le verifiche e indicare le modalità esecutive del suicidio medicalmente assistito.

La ASL rispondeva alla diffida comunicando la conclusione delle valutazioni da parte della commissione medica multidisciplinare e che attendeva la riunione del comitato etico per poterne poi acquisire il parere.

Nel mese di marzo l’azienda trasmetteva la relazione finale e il parere del comitato etico con cui rigettava la richiesta di “Donatella” perché non ravvisava la presenza di trattamenti di sostegno vitale. In particolare nonostante l’azienda sanitaria confermasse la “pressoché completa dipendenza da terzi per le attività basilari (…) risulta parzialmente conservata la capacità di alimentarsi e idratarsi autonomamente per os, pur se con cibi e bevande preparati da terzi e con aiuto nelle attività più complesse come tagliare gli alimenti“. Evidenziava poi la conservazione della funzione sfinteriale (senza necessità di cateterismi o evacuazione manuale) e l’assenza di necessità di aspirazione del muco.

La ASL non si adeguava, quindi, all’interpretazione estensiva del “trattamento di sostegno vitale” fornita dalla Corte costituzionale con sentenza n. 135/2024.

Così, i legali della signora “Donatella”, il mese di aprile inviavano l’opposizione al diniego e la richiesta di valutazione del requisito del trattamento di sostegno vitale in conformità alla sentenza costituzionale.

La sedazione profonda

“Donatella”, a causa del progressivo peggioramento delle sue condizioni, decideva di accedere alla sedazione profonda e continua. Nell’ottobre 2025, circondata dai suoi cari, ha smesso di soffrire.

 一 ultimo aggiornamento: 31 ottobre 2025 一