La rinuncia alla proposta che mi è stata rivolta a suo tempo per il rinnovo della mia posizione di co-Presidente non mi ha impedito di continuare a essere un convinto Coscioniano. La rinuncia è stata dettata principalmente dai troppi impegni, ma va presa anche nello spirito di quella che oggi si chiama rottamazione. Largo ai giovani.

Avevo preparato un quarto d’ora per il mio intervento. Tuttavia, quanto ho ascoltato nel pomeriggio mi stimola ad aggiungere qualche commento sui temi trattati. Ma cercherò di essere breve.

Prima di entrare in argomento desidero congratularmi con Marco Cappato per aver messo una bella frase di Alan Turing, assieme alla sua fotografia, al centro della sala del Convegno. Ritengo che sarebbe bello se anche nella sede di Roma vi fosse una sua immagine poiché Turing è stato uno dei più grandi cervelli della storia, lasciando un’impronta in tanti settori dai quali sono scaturiti i moderni calcolatori con un impulso alle considerazioni teoriche che hanno portato uno dei suoi lavori ad essere ancora oggi il più citato nella letteratura filosofica mondiale. In un recente articolo sui rapporti mente-cervello, ho scritto: “dedico questo articolo ad Alan Turing mente eccelsa vittima di menti deviate”. Era omosessuale e, nella civile Inghilterra, era stato condannato al carcere. Per evitarlo ha accettato la castrazione chimica. Ma dopo qualche mese ha morsicato una mela intrisa di cianuro e si è fatto fuori. Si noti che una mela morsicata è oggi l’emblema della Apple.

Entriamo ora in argomento. Siamo un Paese speciale, siamo un Paese unico. Proprio in ambito Coscioni avevo già criticato che per accedere a un concorso universitario bisogna avere determinati parametri numerici con elaborazioni di formule che consentiranno a molti gregari di eccellere e poi essere chiamati nelle loro sedi dai loro protettori. So che si discute ancora su alcuni dettagli. Ma si tratta di una modalità che è unica al mondo. (Nota: al momento di andare in stampa l’ANVUR ha ammesso tutti alla valutazione, ma la Commissione deve giustificare l’eventuale idoneità attribuita a chi non avesse i parametri minimi).

Siamo anche unici quando i progetti PRIN, che costituiscono il finanziamento istituzionale per la ricerca del mondo universitario, si possono presentare in numero limitato con una selezione fatta a livello locale nella quale sono convinto, prevarranno accordi non del tutto meritocratici. (Nota: al momento di andare in stampa si segnala che un ricorso in tal senso è stato accolto per opera del TAR Piemonte). Ma ancora più originale è la novità che le nuove norme limitano il numero di domande che ogni Università può presentare in funzione del numero dei docenti. In altre parole, se Harvard ha lo stesso numero di docenti dell’Università X, ambedue presenteranno lo stesso numero di progetti. Infine si aboliscono le domande singole che sono consentite ovunque e si possono presentare domande di progetti che coinvolgano almeno cinque gruppi di ricerca.

Siamo anche unici quando i magistrati impongono l’obbligo di trapiantare cellule staminali in certi malati. Sì, perché ogni farmaco o trattamento dovrebbe essere approvato dall’AIFA su basi strettamente scientifiche e indirizzate a precise malattie e trattamenti. Ho letto in questi giorni sulla rivista Science che all’Università del South Carolina, a un ricercatore che fabbricava cellule staminali per la cura di alcune malattie lo FBI ha chiuso il laboratorio. In Cina, dove si lamentano laboratori clandestini, le leggi richiedono un’autorizzazione su basi scientifiche. Anche la terapia Di Bella a suo tempo fu imposta da un magistrato ed a spese dello Stato, anche se poi dopo la sperimentazione, che Rosy Bindi ha dovuto finanziare inutilmente e con spreco di risorse per tacitare un popolo ignorante, ha poi rivelato la sua inefficacia contro i tumori. La storia del canile di Brescia lascia perplessi. Una Commissione Ministeriale visita il canile e riporta che tutto si svolge secondo le leggi vigenti. Ma poi un magistrato impone l’immediata liberazione dei cani. Aspettiamo di leggere la sentenza.

Ancora più sconvolgente appare la condanna della Commissione scientifica per il terremoto dell’Aquila. Se la politica assegna a una Commissione il ruolo di prevedere se un terremoto avverrà nell’immediato, allora quella politica ignora la scienza. In attesa di leggere le motivazioni della sentenza, va rilevato che da tutto il mondo scientifico si sono levate severe critiche al fatto che non un’altra commissione scientifica, ma un magistrato in posizione monocratica abbia preso una decisione così grave. Alcune prestigiose organizzazioni scientifiche hanno scritto severe critiche e alcune inviato messaggi direttamente al Presidente Napolitano. Tra queste il Capo Editore della rivista Science, l’Accademia Nazionale delle Scienze USA e la Royal Society inglese. La rivista Nature (491:7, 2012) in un articolo successivo al mio intervento a Milano, dedica un articolo di severa critica a tre diverse sentenze che nei mesi recenti hanno scioccato la comunità scientifica internazionale. Oltre a quella sul terremoto troviamo la sentenza nella quale un giudice ha stabilito il nesso causa effetto tra uso del cellulare e tumore al nervo trigemino e quella del canile di Brescia.

A questo punto mi chiedo: possiamo cambiare? Che cosa possiamo fare? Credo sia importante innalzare il livello culturale del paese e spiego il perché. Ogni nostra decisione dipende da due fattori: emozioni e razionalità. Ambedue possono essere fattori positivi o negativi. Talvolta essi vanno d’accordo mentre altre volte sono in contrasto. La razionalità è fattore tipicamente umano ed è alla base della ricerca scientifica oltre a essere altamente influenzabile dalla nostra cultura. Nel legiferare dobbiamo prima avere una buona scienza e secondariamente una buona politica.

Il 21-22 maggio di quest’anno la National Academy of Sciences americana ha organizzato un convegno al quale hanno partecipato 450 ricercatori di varie discipline. A costoro è stato chiesto di farsi un’opinione su come il pubblico recepisce i valori dell’importanza della ricerca e dell’innovazione. Tra le conclusioni leggiamo tra l’altro che su problemi di bioetica il come la gente vota, decide e pensa è molto più condizionato dalle ideologie della formazione culturale della persona che non dal fatto specifico che gli raccontiamo. Da questi dati è emersa la raccomandazione di potenziare la cultura scientifica.

Desidero ricordare che negli Stati Uniti esiste da qualche anno un programma che si chiama STEM, acronimo di scienza, tecnologia, ingegneria e matematica. È un programma che il governo americano ha messo in pratica per istruire gli insegnanti di scuola media nel campo proprio delle suddette discipline per migliorare l’insegnamento e formare i giovani comprendere meglio la cultura scientifica. Si veda anche il Museo MoMath di New York che vuole spiegare la matematica, come ad esempio i frattali, ai ragazzi delle scuole elementari e medie.

Credo che l’Associazione Coscioni che potremmo chiamare un braccio del Partito Radicale sia di estrema importanza proprio come piattaforma messa a disposizione degli scienziati per seguire quanto suggerisce la National Academy of Sciences. Noi non possiamo essere un Paese che ha il più alto numero di violazioni delle direttive europee. Il grande pubblico deve capire che questo ha ricadute molto negative anche in campo economico. L’esempio degli OGM e quello della sperimentazione animale dei quali si è appena parlato prima di me sono significativi. Su quest’ultimo problema, appena trattato da Giovanni Berlucchi, vorrei aggiungere alcune considerazioni.

Rispetto le opinioni di chi è contrario all’uso degli animali, anche se oggi si devono seguire severe regole etiche approvate a livello europeo, regole che nel nostro paese si vogliono modificare in senso restrittivo. Queste persone dovrebbero per coerenza rifiutare ogni presidio terapeutico sviluppato con l’uso degli animali. Non è scientificamente accettabile dire che siccome l’animale è diverso dall’uomo la detta sperimentazione è dannosa per l’uomo. Il talidomide è stato un farmaco che non è stato abbastanza sperimentato, sennò quei danni non li avrebbe causati. Nella grande messe di farmaci che sono stati studiati, non si può sempre citare questo esempio. Anche gli uomini sono diversi fra loro ad esempio per i gruppi sanguigni, ma ciò non impedisce di poter usare appropriatamente le trasfusioni. È falso dire che per l’avanzamento delle nostre conoscenze possiamo fare a meno della sperimentazione animale e usare i metodi alternativi. I modelli alternativi ci sono e li usiamo quando possiamo perché sono più economici e più facili. È più facile un esperimento su culture di cellule che non fare della micro-neurochirurgia in un topo. Non possiamo sconfessare la ricerca biomedica svolta da centinaia di premi Nobel, che hanno quasi tutti usato animali. Queste scoperte non erano mirate a trovare nuove terapie, ma sono state di fondamentale importanza nel creare quel l’humus culturale su cui noi oggi ragioniamo e continuiamo a progredire. Vogliamo dire che quei premi Nobel hanno fatto degli esperimenti inutili o dannosi per l’uomo? E i premi Nobel che ancora oggi continuiamo ad assegnare a persone che lavorano con la sperimentazione animale non meritano il Nobel? Vogliamo dire che d’ora in poi li chiameremo i premi Nobel dell’ignoranza?

Desidero illustrare un esempio di una nuova tecnologia che coinvolge gli animali e la sua importanza per la terapia dei tumori. Questa tecnologia consente di identificare la migliore terapia per un determinato paziente colpito da tumore. Prendiamo ad esempio un tumore alla mammella. Vi sono quattro geni che predispongono al cancro al seno e sono diversi anche per la sensibilità ai vari farmaci antitumorali. Dopo asportazione chirurgica del tumore quest’ultimo è trapiantato in un topo che è stato geneticamente modificato per sopprimere le sue difese immunitarie. Questo consente al tumore di non essere rigettato, ma di crescere. Quindi questi topi, battezzati con il nome di AVATAR, diventano portatori di un tumore umano. Su questi topi si sperimenta una larga quantità di molecole per selezionare quelle più efficaci per quello specifico tumore e usarle così sulla paziente alla quale si è fatto il prelievo per una terapia più efficace contro l’insorgenza di eventuali metastasi e con minori effetti collaterali.

Mi auguro che la mozione finale che sarà votata oggi tenga conto di questi fatti scientifici. Assumere un atteggiamento contrario alla razionalità e di stampo emotivo non è compatibile con un’associazione che porta il nome di libertà e di ricerca nel cuore del malato. In particolare auspico che l’Associazione Coscioni si impegni a seguire le direttive europee ampiamente e lungamente discusse con le organizzazioni animaliste sulla sperimentazione animale. Queste direttive sono molto dettagliate e finalizzate alla massima protezione degli animali, compatibilmente con le esigenze di progresso scientifico. Introdurre ulteriori restrizioni nella legislazione Italiana penalizzerebbe la ricerca biomedica, già affetta da gravi carenze, proibizioni e veti del tutto irrazionali.