Testamento, burrasca in Fnomceo

Tensione tra gli Ordini dei medici sul testamento biologico. Diciotto presidenti di Ordini provinciali hanno infatti firmato una lettera che suona come una dura critica ai vertici della Federazione nazionale degli Ordini (Fnomceo) e al documento, votato a maggioranza, sulle dichiarazioni anticipate di trattamento A far scoccare la scintilla

l’incontro di ieri organizzato a Roma dai senatori del Pdl sul tema per un confronto con gli Ordini dei medici, e durante il quale si è posto l’accento sul recente documento votato dalla Fnomceo a Terni, che già aveva evidenziato posizioni differenti tra i camici bianchi, tanto da essere stato votato a maggioranza e non all’unanimità. Un appuntamento, a cui il presidente della Federazione, Amedeo Bianco, non ha potuto partecipare – assenza sottolineata anche dal ministro del Welfare Maurizio Sacconi – ma sul quale ha inviato una mail ai diversi presidenti provinciale definendo "irrituale" la convocazione, da parte di un gruppo parlamentare, in presenza del ministro Sacconi, per discutere di un documento "già votato dal Consiglio nazionale della Fnomceo". Ma per i presidenti che hanno partecipato l’incontro è stata l’occasione per ribadire la loro contrarietà al documento di Terni sul testamento biologico, o meglio sul metodo con il quale è stato varato. "Sui temi etici – ha spiegato Mario Falconi, presidente dell’Ordine di Roma che ha ospitato la riunione dei ‘dissidenti’ – non è possibile decidere a maggioranza. Non si possono imporre principi morali. I dettami del Codice deontologico, valido per tutti i medici, sono decisi all’unanimità. Non potrebbe essere altrimenti". "I pronunciamenti etico-deontologici – si legge nella lettera dei 18 presidenti – sono sempre stati espressione della unanime volontà dei Presidenti degli Ordini. Si auspica che ciò, contrariamente a quanto avvenuto a Terni, ritorni ad essere la norma". A firmare la lettera i presidenti degli Ordini dei medici chirurghi e odontoiatri delle Province di Aosta, Bologna, Caserta, Catania, Ferrara, Lodi, Lucca, Messina, Mantova, Milano, Oristano, Palermo, Pavia, Potenza, Roma, Rovigo, Trapani, Trieste. Tutti hanno ringraziato il presidente della Commissione Sanità del Senato, Antonio Tomassini, per l’invito all’approfondimento del disegno di legge Calabrò sugli stati vegetativi di ieri a cui hanno partecipato il ministro Maurizio Sacconi e il sottosegretario Eugenia Roccella. "La compiuta ed esauriente illustrazione del testo sulle dichiarazioni anticipate di trattamento fatta da Raffaele Calabrò, seguita dalle discussioni, chiarimenti e valutazioni dei presidenti di più Ordini ha permesso ai sottoscritti di approfondire ulteriormente l’intero impianto di legge proposto e già approvato in Senato", si legge nella lettera. "Come richiesto dai parlamentari promotori dell’incontro, i presidenti di Ordine hanno offerto contributi considerati possibilmente migliorativi della legge in itinere", concludono.