Diventare genitori non è ancora un diritto di tutti

Articolo di Filomena Gallo per Io Donna

Nicolò, Francesco, Martina, Vittoria. Sono solo alcuni dei bimbi nati dalle numerose coppie che hanno dovuto rivolgersi ai Tribunali per poter vedere realizzare il sogno di diventare genitori. Mamme e papà che non sarebbero mai diventati tali, se non avessero avuto la determinazione di portare avanti nella aule di giustizia la richiesta di veder riconosciuto uno dei loro diritti fondamentali: quello alla salute riproduttiva.

La Legge 40, 15 anni dopo

Nei giorni scorsi, il 12 e 13 giugno, abbiamo ricordato il quindicesimo anniversario del referendum che si proponeva di cancellare le norme sulla cosiddetta procreazione medicalmente assistita – la famosa Legge 40. Circa l’80 per cento dei votanti affermò la contrarietà alla legge, ma una massiccia campagna di boicottaggio fece sì che solo un quarto degli aventi diritto andasse a votare. Il quorum non venne raggiunto e i divieti rimasero in piedi. Divieti odiosi, contro il diritto alla salute, che avrebbero impedito la creazione di tantissime famiglie e la nascita di altrettanti bambini.

14mila bambini nati ogni anno grazie alla PMA

Da quel momento, l’Associazione Luca Coscioni, con tante associazione di pazienti, ha iniziato una serie di battaglie legali per aiutare centinaia di aspiranti mamme e papà a coronare il sogno di poter stringere tra le braccia il proprio bimbo, smantellando uno ad uno quei divieti. Azioni che, stando agli ultimi dati disponibili (2017), hanno portato alla nascita di circa 14.000 bambini nati all’anno con tutte le tecniche di PMA oggi in vigore in Italia.

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