Xylella, Purcell: “Preparatevi al peggio in mancanza di soluzioni scientifiche”

ulivi colpiti da xylella

Marco Perduca: “Occorre investire in ricerca”

Prosegue il congresso dell’Associazione Luca Coscioni a Bari, la quattro giorni di incontri aperti al pubblico sui temi della libertà di scienza e delle libertà civili, come: Fine Vita, Scienza e Ricerca, Aborto, Fecondazione assistita, Cannabis, Droghe e disabilità.

Oggi si stanno svolgendo i dibattiti dedicati a scienza, ambiente e intelligenza artificiale. Fra i relatori dell’incontro legato all’emergenza Xylella, anche il massimo esperto mondiale del tema: Alexander H. PURCELL.

Gli insetticidi sono utili, ma da soli non sono la soluzione La risposta scientifica alla Xylella è chiara. Esperimenti conclusivi hanno dimostrato che il genotipo di Xylella trovato negli ulivi malati causa questa malattia (disseccamento rapido dell’olivo). Il più ampio problema ecologico (o epidemiologico) è più difficile da gestire perché coinvolge non solo il batterio e gli olivi, ma anche i vettori, altre piante colonizzate da Xylella e tanti altri possibili fattori. Il problema non è solo la malattia dell’olivo, ma come raggiungere la cooperazione tra pubblico, coltivatori, governo a molti livelli e ricercatori per affrontare i problemi.

Guardando al passato, in Italia, la comunicazione tra governo, imprese, pubblico e scienziati avrebbe dovuto essere migliore per fornire fatti e descrivere caratteristiche sconosciute della situazione che necessitavano di ulteriori ricerche. La Xylella nei vigneti in California ha richiesto oltre 25 anni di intensi finanziamenti per la ricerca per avere finalmente vitigni resistenti e nuovi metodi di controllo molto promettenti. L’Unione europea ha finanziato solo negli ultimi 5 anni importanti nuove ricerche e raccolta di dati sul campo. Quindi gli sforzi scientifici necessari sono appena iniziati e hanno ancora molta strada da fare.

La mia esperienza con Xylella è che è impossibile prevedere la traiettoria di un’epidemia in progresso, quindi la mia opinione non è preziosa perché sono coinvolti così tanti fattori, compresi quelli di cui non sappiamo ancora. Devi prepararti al peggio e sperare nel meglio. Un efficace programma di gestione richiederà l’integrazione di numerosi metodi di controllo dei vettori e di riduzione del numero di vettori infetti rimuovendo piante ospiti di Xylella su cui si essi si nutrono. 

Gli fa eco Marco Perduca dell’Associazione Luca Coscioni, esperto di libertà di scienza applicata all’agricoltura: “Il passato è stato caratterizzato da disattenzione alla scienza e conflitti tra amministrazioni, il presente è drammatico perché ci pone di fronte a scelte drastiche per eradicare le piante colpite, per il futuro occorre quindi investire in ricerca, coordinare sforzi di reazione immediata e coinvolgere imprenditori e popolazione in un dibattito che parta dalle evidenze scientifiche e non dalle credenze. Auspichiamo che il Governo pronunci parole sempre più chiare sulla Xylella e poi sia conseguente con le sue azioni”.