Per la prima volta in 75 anni di onorato servizio, il settimanale Famiglia Cristiana ha pubblicato un’ immagine pubblicitaria, in cui si può godere della visione di un fondo schiena avvolto da vapore acqueo.
Apriti cielo! Alcuni lettori, a cui immaginiamo la poco casta visone avrà provocato enorme turbamento, hanno preso carta e penna per scagliare le loro folgori sulla redazione e, supponiamo, che altrettanto abbiano fatto quelli del Vaticano, o perlomeno delle edizioni Paoline. Quei glutei sodi, l’immagine adamitica della ragazza intenta a farsi la doccia nuda(davvero non c’è più religione), hanno scatenato un autentico putiferio. Qualcuno aveva iniziato a temere che Famiglia Cristiana volesse fare concorrenza alle patinate pagine di Playboy, o peggio a uno dei giornalacci della catena Hustler, altri, magari quelli che per recarsi in un sexy shop indossano barba e parrucca, o quelli che mettono “Le Ore” in una copia del “Corriere della Sera”, sotto sotto hanno esultato, sia pure con moderazione. Per gli uni e per gli altri i chiarimenti sono giunti immediati attraverso un editoriale a firma Don Antonio Sciortino. Nello stesso, il povero Don Antonio, oltre a giurare che Famiglia Cristiana non ha rotto nessun tabù, rassicura lettori e proprietà, riaffermando che pudore e castità erano, sono e saranno per sempre un valore fondante del giornale da lui diretto. Insomma, mai più culi su Famiglia Cristiana, nemmeno se sono culi pubblicitari. Quella parola castità meriterebbe certo di essere analizzata, e con certezza assoluta ci porterebbe faccia a faccia con la sessuofobica cultura Vaticana. Ma a questo punto preferisco tirare un sospiro di sollievo per coloro che si sono sentiti rassicurati dall’editoriale di Don Sciortino e continuare a sfogliare l’ultimo numero di Playboy, aspettando il nuovo look delle conigliette ridisegnate da Cavalli e augurandomi che la castità non si impadronisca anche della mitica redazione U.S.A.
