Procreazione medicalmente assistita. Burocrazia e conflitti di interesse per bloccarla? Interrogazione

Donatella Poretti, Marco Perduca

Interrogazione a risposta scritta al ministro del Lavoro, Salute e Politiche Sociali dei senatori Donatella Poretti e Marco Perduca
Premesso che:
– la legge 40/2004 sulla procreazione medicalmente assistita all’art. 11:
* al comma 1 istituisce con “decreto del Ministro della salute, presso l’Istituto superiore di sanità, il registro nazionale delle strutture autorizzate all’applicazione delle tecniche di procreazione medicalmente assistita, degli embrioni formati e dei nati a seguito dell’applicazione delle tecniche medesime”;

* al comma 2 del medesimo articolo stabilisce che “l’iscrizione al registro di cui al comma 1 è obbligatoria”; * al comma 3 prevede che “L’Istituto superiore di sanità raccoglie e diffonde, in collaborazione con gli osservatori epidemiologici regionali, le informazioni necessarie al fine di consentire la trasparenza e la pubblicità delle tecniche di procreazione medicalmente assistita adottate e dei risultati conseguiti”;
* al comma 5 è stabilito che “Le strutture di cui al presente articolo sono tenute a fornire agli osservatori epidemiologici regionali e all’Istituto superiore di sanità i dati necessari per le finalità indicate dall’articolo 15 nonché ogni altra informazione necessaria allo svolgimento delle funzioni di controllo e di ispezione da parte delle autorità competenti”;
– il Decreto Ministeriale 4 agosto 2004, identifica 2 tipologie di embrioni diversi: abbandonati e in attesa di un futuro impianto. Definendone l’utilizzo e le modalità di conservazione;
– le linee guida sulla legge 40/04 prevedono:
* l’indicazione sulle procedure e delle tecniche di procreazione medicalmente assistita; * le modalita’ di conservazione di gameti ed embrioni;
* i requisiti strutturali dei centri che applicano le tecniche di PMA;
– il Ministro del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali, Maurizio Sacconi, e il Sottosegretario alla Salute, Eugenia Roccella, hanno presentato il 27 maggio 2009 in una conferenza stampa a palazzo Chigi due nuovi gruppi di lavoro sulla procreazione medicalmente assistita che avranno i seguenti compiti:
* il primo denominato “Osservatorio sull’applicazione del D.Lgs 191/07 alla procreazione medicalmente assistita”;
* il secondo “Commissione di studio sulle problematiche relative agli embrioni conservati nei centri di Procreazione Medicalmente Assistita”. Commissione di esperti con il compito di affrontare le questioni di carattere giuridico, etico e scientifico relative alla conservazione degli embrioni nei centri di procreazione medicalmente assistita, e alla formulazione del consenso informato da parte delle coppie.
Considerato, inoltre, che:
– i centri di Fecondazione assistita, sono strutture sanitarie autorizzate dalle Regioni e il Registro Nazionale delle strutture autorizzate presso l’Iss per le funzioni attribuite dall’art. 11 della L.40/07, ne raccoglie elenco, dati, applicazione tecniche di PMA e numero di embrioni formati;
– il D.Lgs 191/07 detta le norme di qualità e di sicurezza per la donazione, l’approvvigionamento, il controllo, la lavorazione, la conservazione, lo stoccaggio e la distribuzione di tessuti e cellule umani. Tale decreto legislativo nel caso specifico indica i requisiti tecnici anche dei Centri di fecondazione assistita, che in virtù del fatto che trattano gameti ed embrioni, devono garantire degli standard di sicurezza conformi alle normative europee diventato in tal modo Istituti dei Tessuti;
– lo stesso decreto legislativo prevede compiti specifici in base alla tipologia di cellula da trattare e conservare, prevedendo nel rispetto della legge 40/04 le competenze dell’Iss e quindi e del Registro Nazionale delle strutture autorizzate all’applicazione di tecniche di PMA;
– i compiti della prima commissione (l’osservatorio sull’applicazione del decreto legislativo) sono sovrapponibili ai compiti del Registro Nazionale sulla fecondazione assistita e non rispettano le competenze per materia;
– la seconda commissione tratta della questione embrioni crioconservati e consenso informato, ed e’ composta in maggioranza da soci fondatori dell’Associazione scienza e vita.
Per sapere:
– come mai non è stata costituita una commissione tecnica per emanare un atto che indichi i requisiti dei centri di PMA alla luce delle norme europee (2004/23/CE) recepite (D.Lgs 191/07) e delle direttive europee attuative in recepimento;
– come mai è stato costituito un Osservatorio che ha i medesimi compiti del Registro Nazionale PMA, invece di rispettare le competenze dell’Iss – Registro Nazionale PMA che opera nel settore da 4 anni;
– come mai ai sensi dell’art. 6 comma 1 della L.40/04, il consenso informato deve essere redatto dal ministero della Giustizia con il ministero della Salute, mentre invece è stata istituita presso il ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali la “Commissione di studio sulle problematiche relative agli embrioni conservati nei centri di Procreazione medicalmente assistita”, con il compito di formulazione del consenso informato da parte delle coppie e di affrontare le questioni di carattere giuridico, etico e scientifico relative alla conservazione degli embrioni nei centri di procreazione medicalmente assistita;
– come mai questa seconda commissione che tratta degli embrioni, non dispone il trasferimento degli embrioni abbandonati dai centri di fecondazione al centro di raccolta di Milano visto che non sono mai state emanate le modalità come invece previsto dal decreto ministeriale del 4 agosto 2004.