News internazionali 3 marzo (a cura di Federico Binda)

Mettiamo a disposizione, per gli ascoltatori de “Il Maratoneta” su Radio Radicale e per tutti gli interessati, una selezione di notizie dal mondo della ricerca scientifica. 

Potete trovare la puntata del Maratoneta di sabato 3 marzo 2018, condotta da Mirella Parachini , sul sito di Radio Radicale qui

Notizie scientifiche recenti

  • Cambio ai vertici della direzione generale “Ricerca e Innovazione” della Commissione Europea. Ripreso da Sciencequi, articolo di Tania Rabesandratana. La notizia è stata ripresa anche da Nature il 27 Febbraio qui.

Dopo quasi otto anni, l’Olandese Robert-Jan Smits lascerà la posizione di direttore generale del dipartimento “Research and Innovation” della commissione europea.

Smits, descritto come “the most powerful civil servant in Brussels’s science policy circles” verrà sostituito dal francese Jean-Eric Paquet, attualmente vice segretario generale della commissione.

Il lungo periodo di Smits ai vertici della direzione “Ricerca, scienza e innovazione”, attualmente sotto la guida del commissario portoghese Carlos Moedas verrà sopratutto ricordato per la definizione di Horizon 2020, il piano comprensivo di sviluppo voluto dalla commissione europea per rilanciare gli investimenti nel settore ricerca e sviluppo, quadro guida in cui si muovono (o dovrebbero muoversi) i singoli stati all’interno dell’Unione.

  • Una formula in politica – storie di candidati scienziati. Da Science qui e qui, due articoli di Jeffrey Mervis del 23 e del 26 Febbraio.
Nel quadro di una serie di reportage promossi da Science, nella rubrica ScienceInsider, alla ricerca di candidati alle prossime elezioni politiche di metà mandato (previste il prossimo 6 Novembre) con una formazione scientifica alle spalle, Jeffrey Mervis racconta le biografie di Mary Wilson e di Jason Westin, candidati alle primarie democratiche per due seggi al congresso in uno degli stati più difficili per i democratici americani: il Texas.
Mary Wilson è una matematica. Oltre ad aver insegnato per 20 anni presso il community college di Austin, Texas, ha aperto nel 2002 una piccola chiesa che ospita servizi multiconfessionali: da celebrazioni del Sabbath mensili per la comunità ebraica ad uno spazio di preghiera del venerdì per donne musulmane. Omosessuale, dichiaratasi negli anni 90, Wilson è vicina alla comunità LGBTQ locale. Leggiamo, dall’intervista su Science, che la scelta di candidarsi è arrivata dopo aver passato gli ultimi cinque anni assistendo agli attacchi portati dall’attuale rappresentante al congresso per il seggio 21 del Texas, il repubblicano Lamar Smith, contro la NSF (National Science Foundation) e l’EPA (Environmental Protection Agency).
Science aveva dedicato un articolo nel Novembre 2017 sulla figura di Smith (disponibile qui), che ha deciso di non correre per un nuovo mandato.
La seconda storia raccontata è quella di Jason Westin, medico oncologo presso l’Anderson Cancer Center di Houston, Texas. Come Wilson, anche Westin parteciperà alle primarie democratiche del prossimo maggio nella speranza di ottenere la nomination per correre in un seggio, il “settimo distretto” del Texas, considerato uno dei più contendibili per i democratici. Nonostante il budget ridotto, Westin ha raccolto il supporto di 314 Action, un gruppo noprofit formatosi nel 2016 con lo scopo di sponsorizzare l’impegno civile e politico di scienziati e ricercatori, cercando di incrementare il numero di eletti appartenenti a questa categoria ad ogni livello, locale, statale e nazionale. L’obiettivo principale dell’iniziativa è, anche in questo caso, di portare i temi della ricerca nel dibattito politico, costringendo di conseguenza anche gli altri candidati a prendere posizione su alcuni temi considerati scomodi (in particolare negli Stati Uniti): dai provvedimenti per riduzione delle emissioni nocive nell’atmosfera ai modelli di assistenza sanitaria.
  • Plagi e falsificazioni accademiche: nuovi strumenti per riconoscerle. Su Nature qui, articolo di Declan Butler.
Torniamo a parlare di editoria scientifica, questa volta alle prese con il problema, da parte degli editori, di verificare se quanto prodotto dai ricercatori-autori di un articolo sia lavoro originale oppure no. Compito particolarmente gravoso quando si parla di immagini (che siano grafici o di altra natura), a causa dell’immensa mole di dati che occorre verificare.
Al momento ogni giornale utilizza tecniche diverse, spesso basate su controlli casuali. L’articolo di Butler su Nature news racconta di un nuovo algoritmo, descritto in un articolo apparso recentemente – il 22 Febbraio – sui server online di BioRxiv (repository online di preprint). I tre autori, guidati da Daniel Acuna della Syracuse University di New York hanno utilizzato tecniche di machine learning per addestrare un algoritmo che possa passare in rassegna milioni di articoli pubblicati in letteratura alla ricerca di possibili plagi o manipolazioni non dichiarate di materiale esistente.
Strumenti simili esistono già per “controlli di integrità” sui testi scritti (segnaliamo qui l’importante lavoro di CrossCheck, qui un articolo del 2010 di Nature che ne parla), ma manca una versione per il materiale supplementare, come grafica ed immagini. A commento del lavoro di Acuna e colleghi, Butler ha intervistato Lauran Qualkenbush, direttore dell’ufficio per la Research Integrity alla Northwestern University di Chicago, Illinois e vice-presidente della US Association of Research Integrity Officers.
  • Cellule staminali umane e trattamento di lesioni al midollo spinale nei primati. Una ricerca pubblicata il 26 Febbraio su Nature medicine (qui) e ripresa qui su The Scientist, articolo di Ashley Yeager.
Nello studio, guidato da Mark Tuszynski, neuroscienziato presso l’Università della California a San Diego, i ricercatori hanno reciso una sezione del midollo spinale di alcuni macachi e, due settimane dopo, hanno innestato delle cellule progenitrici neurali umane nel sito della lesione. In cinque esemplari su nove (in quattro casi l’innesto non è riuscito), dopo due mesi gli scienziati hanno potuto verificare che le cellule umane inserite avevano creato nuove connessioni con le cellule nervose dei primati, i quali hanno potuto recuperare una parziale capacità di manipolazione degli oggetti con i propri arti rispetto agli esemplari in cui l’innesto non aveva avuto successo.
Esperimenti simili erano stati fatti con i roditori: il passaggio ai primati costituisce un salto qualitativo notevole, e consente di intravedere possibili applicazioni future a pazienti umani. Si tratta, naturalmente, di applicazioni ancora molto lontane: come sottolineato nell’articolo, le lesioni spinali sono difficili da classificare, e raramente si presentano nella forma di una lesione precisa come quella causata artificialmente dai ricercatori nelle scimmie. In ogni caso, si tratta di un nuovo interessante esperimento, e sottolinea l’importanza del modello animale in questo tipo di attività di ricerca.
  • Nuove tecnologie in medicina – e rischi sociali derivanti. Un articolo su MIT Tech Review (qui, di Emily Mullin)

Abbiamo ripetuto molte volte che siamo ormai nell’epoca della medicina mirata, in cui trattamenti personalizzati, costruiti come abiti di sartoria su misura per il paziente, prenderanno il posto dei trattamenti “generici”. La disponibilità e l’efficacia di queste terapie su misura sono basate a loro volta sulla disponibilità di grandi basi di dati da cui attingere: gli algoritmi al momento studiati e sperimentati cercano possibili cure prendendo in esame i dati disponibili su decine di migliaia di pazienti, alla ricerca della terapia ideale. Un’altra base da cui partire è costituita dai dati medici raccolti dai vari dispositivi “smart”: dagli orologi che raccolgono informazioni continue sul battito cardiaco agli smartphone che monitorano le ore e i cicli del sonno. La domanda che quindi ci si pone – e a cui si cerca di dare una risposta nell’articolo – è la seguente: si tratta di campioni significativi dell’intera popolazione, o piuttosto si tratta di un campione di una componente minoritaria, privilegiata, bianca, ricca e benestante?

Emily Mullin affronta il problema prendendo in considerazione diversi “gruppi” che rischiano di essere sottorappresentati, come i non assicurati, donne e minoranze etniche, e gli immigrati. Dati e considerazioni sono raccolti da un nuovo report, intitolato “Fairness in Precision Medicine” e pubblicato online il 26 Febbraio dal Data & Society Research Institute di New York. Potete trovare il report completo qui.

Segnalazioni

  • Nuovo capitolo della vicenda Sci-Hub. Qui su The Scientist.

Continua il gioco del gatto contro il topo tra Sci-Hub e i colossi dell’editoria scientifica. Dopo la milionaria multa alla fondatrice Alexandra Elbakyan la scorsa estate, la causa legale vinta dall’American Chemical Society a novembre e la chiusura di molti server a Dicembre, Sci-Hub era riuscita a sopravvivere grazie ad una serie di host alternativi. Ora però ha visto interrompersi i servizi forniti da Cloudflare, società che si occupa di gestione del traffico e servizi di sicurezza su Internet.