Anche l’Associazione Luca Coscioni parteciperà al Disability Pride

Il nostro paese vanta una delle più avanzate normative a livello internazionale in ambito di tutela dei diritti delle persone con disabilità, così come imposto dall’art. 3 della nostra Costituzione che riconosce espressamente la pari dignità di tutti i cittadini e la loro uguaglianza davanti alla legge, senza alcuna distinzione basata sulle loro condizioni personali e sociali. Non a caso l’Italia, con Legge n. 18 del 3 marzo 2009, è stato uno dei primi paesi a ratificare la Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, ciò proprio al fine di promuovere, proteggere e assicurare il pieno ed uguale godimento di tutti i diritti e di tutte le libertà da parte di quanti, portatori di minorazioni fisiche, mentali o sensoriali a lungo termine, hanno il diritto di partecipare in modo pieno ed effettivo alla società.

Ancora oggi, però, a fronte di questo avanzatissimo piano normativo, la persona disabile resta, dal punto di vista sociale, un soggetto debole perché troppo spesso non riesce a spostarsi da un luogo ad un altro a causa della presenza delle barriere architettoniche che non gli permettono di fruire, come tutti gli altri cittadini, di spazi ed edifici pubblici, o di varcare l’ingresso di un esercizio commerciale o di un cinema, né tanto meno di salire su un mezzo di trasporto o di accedere alla spiaggia e al mare, all’interno di un edificio scolastico e in tantissimi altri luoghi.

Sappiamo che l’eliminazione delle barriere è un obiettivo di fondamentale importanza in quanto riduce l’handicap e, di conseguenza, alleggerisce l’intervento meramente assistenziale degli enti locali, con ciò arrecando un beneficio a tutti, a prescindere dalle condizioni di salute di ciascuno di noi. Molte persone con disabilità infatti sono segregate in casa per colpa delle barriere e pertanto – non potendo uscire fuori neanche per recarsi al lavoro – finiscono inevitabilmente per pesare di più sulle casse dello Stato.

Secondo i dati Istat in Italia ci sono 3 milioni di persone diversamente abili, secondo il Censis sarebbero addirittura più di 4 milioni. La statistica quindi ci dice che ogni sei individui abili, c’è una persona con disabilità. Eppure quando siamo su un treno, per strada, al mare o al ristorante e ci guardiamo intorno, quasi mai li incontriamo. Dove sono tutte queste persone di cui parla l’Istat? Ci sono, esistono, ma non si vedono perché non escono, e non escono perché i luoghi sono inaccessibili e le nostre città piene di barriere architettoniche.

Per questi motivi il prossimo 15 luglio si terrà a Roma, in Piazza del Popolo, in concomitanza con New York e Brighton, la manifestazione internazionale Disability Pride. Il corteo partirà alle 18 da Piazza Venezia, attraverserà Via del Corso e giungerà a Piazza del Popolo, dove si terrà uno spettacolo di intrattenimento intervallato dalla lettura di alcuni articoli della Convenzione Onu sui Diritti delle Persone Disabili.

La manifestazione, che annovera tra i co-organizzatori, oltre ad enti, università e istituzioni, anche l’Associazione Luca Coscioni, sarà quindi una importante occasione non solo per promuovere i concetti di “inclusione”, “consapevolezza” e “visibilità” in ogni luogo ed in ogni ambito della società, ma anche per rivendicare la piena attuazione dei primi 50 articoli della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità.