La legge elettorale per il prossimo Parlamento prevede meccanismi fortemente discriminatori per la presentazione delle liste, favorendo i Partiti già presenti in Parlamento, che sono esentati dalla raccolta firme.
Occorre con urgenza porre fine a questa discriminazione: nei pochi giorni a disposizione solo la firma digitale può consentire un minimo di praticabilità elettorale per chiunque voglia farlo.
Ci appelliamo al presidente Draghi perché venga subito fatto tutto il necessario per impedire che le prossime elezioni siano riservate esclusivamente alla partecipazione di chi è già in Parlamento.
Per questo è necessario consentire la presentazione di liste di candidati anche attraverso la firma digitale, in linea con quanto già accaduto l’estate scorsa per i referendum.
Si tratta di consentire il pieno rispetto dei diritti civili e politici, grazie alla transizione digitale, per rispettare gli obblighi internazionali relativi al godimento del progresso scientifico e le sue applicazioni.
PER APPROFONDIRE LEGGI LA NOTA SUGLI OSTACOLI E LE DISCRIMINAZIONI PREVISTE DALL’ATTUALE LEGGE ELETTORALE
Il tradimento della democrazia da parte delle istituzioni non riguarda soltanto i due referendum su eutanasia e cannabis, e le due proposte di legge popolari che su questi stessi temi sono decadute senza che siano state mai discusse nello spazio di due legislature. Anche per quanto riguarda le elezioni, la legge n. 165 del 3 Novembre 2017, meglio nota come “Rosatellum” prevede una serie di ostacoli e discriminazioni nell’accesso alla possibilità di presentare liste per competere alle elezioni legislative, e anche violazioni alla libertà di voto dei cittadini.
Per approfondire:
- L’ESENZIONE DALLA RACCOLTA FIRME: FAVORITI I PARTITI GIÀ IN PARLAMENTO
L’articolo 18-bis del testo unico per l’elezione della Camera – più volte modificato nel corso degli anni dalle varie riforme elettorali – precisa che “Nessuna sottoscrizione è richiesta per i partiti o gruppi politici costituiti in gruppo parlamentare in entrambe le Camere all’inizio della legislatura in corso al momento della convocazione dei comizi”, così come non devono raccogliere le firme “i partiti o gruppi politici rappresentativi di minoranze linguistiche che abbiano conseguito almeno un seggio in occasione delle ultime elezioni per la Camera dei deputati o per il Senato della Repubblica”
Gli unici ad avere questo requisito sono soltanto: MoVimento 5 Stelle, Partito democratico, Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia.
Un emendamento successivo ha allargato la platea dei partiti esentati, limitandosi anche stavolta a partiti che siedono già in Parlamento nella legislatura uscente.
Per approfondire:
https://www.isimbolidelladiscordia.it/2022/07/i-problemi-sulla-raccolta-firme-e-sulle.html?fbclid=IwAR0jpteamRG3LGri3OBx9acTefxuPMr99F1pfxx2t4E-Fc4ROjOAsK8gUHM
- LA RACCOLTA FIRME CARTACEA: GLI OSTACOLI MATERIALI
La legge prevede la necessità di raccogliere le firme su moduli cartacei e alla presenza di un autenticatore. Questo è l’adempimento più gravoso dell’iter per la presentazione di una lista, e anche quello meno aggiornato rispetto all’evoluzione tecnologica.
Per approfondire:
https://www.osservatorioaic.it/images/rivista/pdf/2021_6_21_Maestri.pdf
LA VIOLAZIONE DELLA LIBERTÀ DI VOTO
Da un’iniziativa di Mario Staderini, sono in corso azioni legali rivolte alle giurisdizioni internazionali, contro la violazione alla libertà di voto prevista dal Rosatellum, un “sistema misto” che costringe l’elettore a scegliere il candidato di collegio collegato alla lista che si vota per la parte proporzionale.
Per approfondire:
https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/02/26/elezioni-astensione-contro-il-rosatellum-no-con-la-scheda-si-puo-fare-ricorso-gratis-alla-corte-europea-dei-diritti/4186875/