La libertà di Romano (e di Marco) può avere un costo molto alto.
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Romano, signore di 82 anni affetto da una forma di Parkinson molto aggressiva e rapidamente progressiva, ha potuto scegliere. Purtroppo, come la signora Elena, lo ha dovuto fare in Svizzera.
Per evitare che fossero i suoi cari a rischiare problemi con la giustizia, l’ha aiutato Marco Cappato, che ora rischia di nuovo fino a 12 anni di carcere.
Perché la vita di Romano, diversamente da quella di “Mario”, Federico Carboni, non dipendeva da trattamenti di sostegno vitale e quindi il suo caso non rientrava tra quelli previsti dalla sentenza 242 della Corte costituzionale.
Per sostenere le disobbedienze civili di Marco e rimuovere questa dolorosa discriminazione verso le persone malate come Romano, e conquistare il diritto, per tutti, di porre fine alle proprie sofferenze a casa propria, come sempre più Paesi del mondo, dona ora.