Firma la lettera aperta al Presidente Mattarella sulla carne coltivata

Perchè non firmi il provvedimento del Governo o per firmarlo con riserva

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Signor Presidente della Repubblica,

Con questo appello ci rivolgiamo a Lei affinché tenga in seria considerazione i problemi che pone la legge approvata dal Parlamento in materia di divieto di “carne coltivata” : carne che invece di derivare dalla sofferenza animale e dalle emissioni degli allevamenti intensivi, è prodotta in laboratorio, con la coltivazione di cellule animali.
La legge in questione configura un divieto di produzione e commercializzazione di carne coltivata, che crea problemi sotto diversi profili:

1. Il provvedimento è inapplicabile, in quanto la carne coltivata, in base al Regolamento europeo sui novel food, prima di essere immessa in commercio dovrà passare al vaglio dell’autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA). Non avendo questo prodotto ancora ricevuto tale autorizzazione, il divieto italiano riguarda qualcosa che per il momento non è comunque accessibile;

2. ll provvedimento configura infrazioni al diritto europeo, tanto che il Governo nei mesi precedenti all’approvazione della norma, ha ritirato la notifica – prevista dalla disciplina europea – del disegno di legge alla Commissione europea, probabilmente proprio per evitare che il provvedimento fosse bocciato dall’Ue;

3. La proibizione non eviterà che il divieto di importazione e vendita di carne coltivata sia considerato illegittimo dall’Ue poiché in contrasto con la libera circolazione delle merci, uno dei suoi principi fondanti;

4. Se l’Ue approvasse la commercializzazione di carne coltivata, l’Italia non potrebbe vietare ad altri paesi UE di esportarla da noi, come invece è previsto dalla legge appena approvata. Pertanto, l’Italia sarebbe esposta a una procedura di infrazione;

5. La legge oggi produce l’effetto immediato di scoraggiare le imprese italiane a investire nella ricerca in questo ambito, e un domani nella produzione; Pertanto, oltre il piano europeo, la norma viola anche il “diritto alla scienza” riconosciuto dalle Nazioni Unite e dunque obbligo della Repubblica, a causa degli enormi, arbitrari e irragionevoli ostacoli che il decreto frappone al rispetto dell’articolo 15 del Patto internazionale sui diritti, economici, sociali e culturali che, tra le altre cose, prescrive il rispetto del diritto di beneficiare del progresso scientifico e le sue applicazioni.

Alla luce di queste considerazioni, le chiediamo di non firmare il provvedimento o di firmarlo con riserva, accompagnandolo con una nota di rilievi che tengano conto delle ragioni che le abbiamo presentato.

Con i nostri migliori auspici,

Filomena Gallo – Segretario Associazione Luca Coscioni

Marco Cappato – Tesoriere Associazione Luca Coscioni

Vitalba Azzollini –  Giurista, fellow Istituto Bruno Leoni

Alessandro Bertero, Professore Associato di Biologia Applicata presso il Dipartimento di Biotecnologie Molecolari e Scienze per la Salute dell’Università di Torino

Stefano Biressi, Professore Associato di Biologia Molecolare e capogruppo del Laboratorio di Cellule Staminali e Medicina Rigenerativa presso il dipartimento di Biologia Cellulare, Computazionale ed Integrata (CIBIO) dell’Università di Trento

Luisella Battaglia, Professoressa di Filosofia morale e Bioetica presso l’Università degli studi di Genova e membro del Comitato nazionale per la bioetica

Francesco Buonocore – Professore di Biotecnologia marina, Biochimica, Immunologia molecolare dei pesci, Università della Tuscia

Luciano Conti – Professore di Biologia Applicata presso  il dipartimento di Biologia Cellulare, Computazionale ed Integrata (CIBIO) dell’Università di Trento

Cesare Gargioli, Professore Associato di Biologia Applicata del Dipartimento di Biologia dell’Università di Roma Tor Vergata

Giuseppe Scapigliati, Professore di Zoologia e Biotecnologie Animali, Università della Tuscia

Nike Schiavo – Ricercatrice, Agricoltura Cellulare Italia

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